La Premio Nobel per la Pace, ovvero il punto di riferimento dei fascisti venezuelani, ha appena espresso il suo ringraziamento al criminale di guerra Netanyahu. E si congratula per la fermezza dell’IDF nel portare avanti il genocidio, chiamandola pace e democrazia, definendola una lotta globale per la ‘libertà‘.
È la Machado a dirci che c’è una ‘internazionale‘ che va dal suo ruolo destabilizzante del legittimo governo Maduro, che va dalla richiesta di intervento militare contro Caracas, e che arriva al terrorismo sionista in Medio Oriente, che arriva a chi sta continuando a uccidere e a detenere illegalmente migliaia di palestinesi, a picchiarli e a torturarli come ha fatto con Marwan Barghuthi, e a bombardare impunemente altri paesi come il Libano, lo Yemen l’Iran o addirittura il Qatar.
E allora diventa più chiaro anche per noi che la solidarietà con la Palestina non è solo una “questione umanitaria”, come abbiamo detto come equipaggio di terra della Flotilla. La solidarietà con la Palestina significa costruire un blocco sociale e politico che abbia la sua cifra nella rottura degli accordi con Israele, che si opponga al riarmo NATO e alla difesa UE, che denunci con forza l’interventismo militare e la destabilizzazione promossa dall’imperialismo occidentale, in Medio Oriente come in America Latina.
Dalle piazze di queste settimane sentiamo più urgente un compito, ed è un compito che parte dal nostro paese, dall’alternativa a governo e finte opposizioni che continuano a sostenere Israele e i programmi bellici. Ma che è anche un’alternativa che ha un riverbero internazionale: quello di percorrere una strada diversa dal vicolo cieco imboccato dalla nostra classe dirigente, che porta alla guerra e allo sfruttamento. Bisogna cambiare tutto di questo modello, per un futuro nuovo di pace e sviluppo!
*portavoce di Potere al Popolo
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