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Bologna. Cinquemila in piazza contro la partita della vergogna e per la Palestina

Il corteo che intendeva contestare la partita della vergogna tra l’israeliana Maccabi e la Virtus Bologna, è partito intorno alle 19.00 da Piazza Maggiore (ribattezzata da settembre Piazza Gaza). Lo striscione di apertura recitava “Show Israel the Red Card” mentre venivano sventolate bandiere palestinesi. In evidenza anche le bandiere degli studenti di Osa e Cambiare Rotta e quelle di Potere al Popolo.

Secondo quanto riferito dalla Digos, il corteo composto da circa cinquemila manifestanti, si è fermato al blocco di via Lame seguendo il percorso concordato con la Questura proveniente da via Ugo Bassi e svoltando su via Marconi. Per impedire che imboccasse via Lame, un ingente dispiegamento di polizia in tenuta antisommossa ha sbarrato la strada.

Da quel momento in poi la tensione in piazza è salita, con qualche petardo lanciato verso la polizia che a sua volta ha prima messo in funzione gli idranti e poi sparando numerosi candelotti di gas lacrimogeno.

I manifestanti hanno proseguito il corteo dividendosi su diverse strade, improvvisando alcune barricate con i cassonetti e utilizzando alcuni dispositivi pirotecnici per tenere a distanza la polizia, la quale ha seguito a distanza il corteo senza cariche in profondità ma senza certo lesinare i lacrimogeni e le “spruzzate” degli idranti. Una parte del corteo e la polizia sono arrivati a contatto diretto solo su via Rivareno.

A fine serata risultano misteriosamente otto feriti tra le forze dell’ordine, mentre quindici manifestanti sono stati identificati.

Fin dalla mattina era scattata una doppia “zona rossa” intorno al centralissimo PalaDozza che ospitava la partita; è stata imposta la chiusura delle scuole dell’area ed era stato predisposto un imponente apparato di polizia.

Ma il governo ha voluto imporre a tutti i costi lo svolgimento della partita Virtus–Maccabi Tel Aviv, mentre il sindaco ha ancora una volta  rinunciato a rappresentare la volontà di una città che in questi mesi ha riempito le piazze contro il genocidio del popolo palestinese.

Questa partita non è un semplice appuntamento sportivo. È un dispositivo politico che tenta di rendere accettabile ciò che non può esserlo” – affermano alcuni manifestanti – “È la traduzione materiale della complicità con uno Stato responsabile della distruzione di Gaza, delle violenze quotidiane in Cisgiordania e dell’escalation bellica che attraversa tutto il Medio Oriente”.

La mobilitazione non si ferma qui annunciano gli organizzatori della manifestazione, tornerà nelle strade il 28 novembre, con lo sciopero generale del sindacalismo conflittuale contro la finanziaria di guerra, e il 29 novembre, con la manifestazione nazionale a Roma contro il governo Meloni.

Per completare l’informazione: Bologna ha contestato fragorosamente in piazza una partita che non si sarebbe dovuta svolgere e il Virtus Bologna ha sconfitto in campo il Maccabi Tel Aviv. Anche dentro al PalaDozza sono comparse delle bandiere palestinesi.

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Qui di seguito il comunicato di Potere al Popolo sulla manifestazione di Bologna

PIÙ DI 5MILA IN PIAZZA CONTRO LA PARTITA DELLA VERGOGNA

L’OPERAZIONE TERRORE DI PIANTEDOSI FALLISCE E LA POLIZIA USA GLI IDRANTI PER SPEZZARE IL CORTEO

Oggi un corteo di cinquemila persone ha sfidato l’operazione terrorista di Piantedosi, dimostrando che a Bologna non si viene a fare propaganda sionista, neanche sotto la forma mascherata della partita di basket del Maccabi Tel Aviv. Nel frattempo, in un palazzetto semivuoto la polizia si è impegnata a far rimuovere decine di bandiere palestinesi.

La polizia ha prima provocato il corteo all’altezza dell’incrocio di via Lame e poi ha aperto gli idranti a freddo spezzando il corteo e inscenando inseguimenti nelle vie del centro con i lacrimogeni.

Il sindaco Lepore si è assunto la responsabilità di portare avanti la partita e di accettare il diktat di Piantedosi.

Il governo Meloni mostra ancora una volta la sua difficoltà, la sua incapacità di affrontare politicamente la posizione sociale, gli rimane solo l’uso della forza.

La politica della repressione e del sostegno al sionismo accomuna destra e sinistra, come le accomuna la volontà di potare avanti il riarmo che il governo sta iniziando con questa finanziaria: per questo continuiamo a mobilitarci, costruiamo insieme lo sciopero generale del 28 novembre contro la finanziaria di guerra e la manifestazione nazionale contro il governo del 29 novembre: BLOCCHIAMO TUTTO! Usiamo la forza che abbiamo costruito per cambiare questo paese cominciando da cacciare il governo Meloni.

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Il comunicato di Osa e Cambiare Rotta

Gestione vergognosa e criminale del corteo sceso in campo contro la partita della vergogna

Idranti e lacrimogeni sulla folla

Non un passo indietro: ora blocchiamo la città!

28 novembre sciopero generale

29 novembre tutti a Roma: blocchiamo il governo Meloni!

È questa la risposta del Governo Meloni che per aprire le porte al Maccabi Tel Aviv, squadra simbolo del sionismo e del genocidio, è disposto a mandare i militari nella nostra città, schierare più di 500 agenti al Paladozza, dichiarare due zone rosse, chiudere le scuole, lacrimogeni e idranti direttamente sul corteo con la celere schierata che lo chiude completamente.

Nonostante siano gravissimi atti di repressione non facciamo un passo indietro: continueremo a opporci all’utilizzo di spazi pubblici della nostra città per lo sportwashing di Israele, chieda la fine di ogni complicità tra il nostro governo e le amministrazioni locali con lo Stato terrorista di Israele e la sua esclusione da tutte le competizioni sportive internazionali.

Per questo saremo il 28 Novembre in piazza nello sciopero generale contro la finanziaria di guerra al fianco dell’@usb.. e il 29 alla Manifestazione Nazionale a Roma: blocchiamo neofascismo, repressione, e finanziaria di guerra del Governo Meloni!

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