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“Cosa loro”…

Le meravigliose compagne e i meravigliosi compagni della Campania hanno accolto a pugno chiuso il risultato delle elezioni regionali.

È giusto perché sono persone che lottano tutti i giorni, che hanno fatto una dura campagna contro il palazzo e hanno visto le forze comunque crescere.

Però Giuliano Granato per poco non è stato eletto e se immagino la composizione del nuovo Consiglio Regionale, beh, francamente provo rabbia e disgusto. E non credo di essere il solo, visto che i vincitori fanno festa sopra il 60% di elettori che non è andato alle urne.

Chi già governava ha vinto, chi stava all’opposizione ha perso, più o meno con le stesse percentuali tra i votanti e lo stesso disinteresse maggioritario.

Le Regioni, come i Comuni, sono le istituzioni formalmente più vicine ai cittadini, invece verso di esse c’è il massimo astensionismo. Come dire: se li conosci li eviti.

Ora la destra fa i calcoli su una legge elettorale che le permetta di vincere, mentre la sinistra esalta alleanze che comprendano tutto e tutti senza alcun principio o contenuto. Se per le elezioni valesse il principio di validità dei referendum ordinari, il voto di ieri e quelli precedenti sarebbero nulli. Ma la cosa, al di là delle ipocrisie di circostanza, non interessa né la destra né il campo largo. Non votano? Peggio per loro.

In realtà un “sistema democratico di minoranza” non è una vera democrazia. Una volta si parlava di società dei due terzi,oggi c’è una democrazia al 40%. In voti scolastici è una democrazia da 4.

Questo lo sanno benissimo coloro che decidono davvero, padroni, finanza, multinazionali, NATO, USA, UE, élites euro-atlantiche: se chi governa rappresenta al massimo il 20% della popolazione, beh allora ubbidisce meglio.

Ditemi un solo fatto importante su cui il presidente della Regione Veneto e quelli della Campania e della Puglia faranno cose diverse. E lo stesso vale e varrà per i governi nazionali. È il “realismo” della politica, è il “riformismo reale”: chi governa si attiene ad essi, qualunque cosa abbia detto quando stava all’opposizione.

La democrazia è diventata “cosa loro”, per questo le compagne e i compagni di Napoli hanno ragione: avanti a pugno chiuso.

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