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Riemerge la “questione operaia”. Il 13 dicembre se ne discute a Roma

Nelle piazze gli operai si stanno riconquistando protagonismo attraverso vertenze altamente conflittuali (dalla ex Ilva alla logistica, dalla Jabil ai porti). Rimettere al centro dell’agenda politica la “questione operaia”, non solo attraverso il conflitto sociale e sindacale ma anche come fattore decisivo dei rapporti sociali nel paese, è l’obiettivo del convegno su Industria Nomade. Crisi, innovazione tecnologica e questione operaia” che si svolgerà a Roma sabato 13 dicembre.

Il convegno organizzato dall’USB nasce dalla necessità di leggere una fase in cui la ristrutturazione dell’industria europea sta cambiando in profondità la condizione della classe operaia.

L’accorciamento delle filiere, la crisi della globalizzazione, la competizione tra poli imperiali, la transizione energetica e digitale, insieme alla spinta al riarmo, stanno ridefinendo il ruolo produttivo dell’Italia dentro l’Europa e stanno trascinando con sé licenziamenti, precarietà, desertificazione industriale e un impoverimento sistematico del lavoro.

USB arriva a questo confronto dopo anni di crescita concreta nei settori operai, frutto di un’analisi che ci ha permesso di intervenire dove oggi si produce valore e sfruttamento, dalla logistica alle grandi fabbriche in crisi.

La classe operaia non scompare: cambia forma, si frammenta, si divide tra segmenti più garantiti e un’area sempre più ampia di lavoro precario, cassa integrazione e somministrazione, mentre l’automazione e l’intelligenza artificiale svuotano le mansioni e indeboliscono i rapporti di forza.

Il convegno vuole fornire strumenti per comprendere queste trasformazioni e orientare il conflitto: individuare i settori strategici su cui intervenire, leggere i tempi della ristrutturazione, capire come costruire una presenza sindacale forte dentro processi che il governo affronta solo con ricette vecchie, fatte di privatizzazioni, flessibilità e riarmo.

Intervento pubblico, investimenti nelle filiere strategiche, tutela dei salari, riduzione dell’orario, strumenti universali come il salario di transizione, una politica industriale ecologica e sociale. “Industria Nomade” è il luogo in cui USB prepara questo salto: dalla lettura della crisi alla costruzione dell’iniziativa, dal frammento della vertenza alla visione generale necessaria per dare voce e forza alla classe operaia di oggi.

Il convegno si terrà sabato 13 dicembre a Roma presso l’Hotel Massimo D’Azeglio (via Cavour 18) con inizio dei lavori alle ore 10.00

RELAZIONI:
L. Vasapollo – L’industria nomade – No made in Italy
F. Russo – UE Riarmo e industria – Disegni di potenza globale
G. Cremaschi – La soggettività operaia nella ristrutturazione capitalista
V. Giacchè – Verso la seconda grande trasformazione: Stato e pianificazione nel XXI secolo
R. Montanari – La fabbrica logistica: architettura nuova, sfruttamento antico
M. Casadio – Non è un caso se riparliamo di Cipputi

Sono previsti interventi e contributi dei delegati e delegate dalle fabbriche e dai luoghi di lavoro

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