Per il settimo giorno consecutivo decine di migliaia di «indignati» greci si sono dati appuntamento nella centralissima piazza Sintagma ad Atene per protestare contro le nuove misure antisociali decise dal governo greco in accordo con i rappresentanti della «troika» (Fmi-Ue-Bce). Ai manifestanti di piazza Sintagma si sono uniti più tardi anche i partecipanti alla manifestazione organizzata dal rettorato dell’Università di Atene, nella piazza dei Propilei, dove aveva parlato il noto compositore Mikis Theodorakis il quale già diversi giorni fa aveva espresso il proprio sostegno agli «indignati». Ieri sera, per la prima volta durante la manifestazione degli «indignati» un gruppo di manifestanti si sono avvicinati al Parlamento scandendo slogan contro i politici e riuscendo a bloccare tutti gli accessi all’edificio.
Tutti coloro che si trovavano all’interno – ministri, parlamentari e impiegati – si sono quindi visti costretti ad uscire dal palazzo utilizzando ingressi secondari sotto la protezione di un forte schieramento di polizia. Coloro che sono usciti dal parcheggio del Parlamento a bordo della propria auto sono stati accolti dai manifestanti al grido di «ladri, ladri» e da un fitto lancio di bottiglie d’acqua e di altri oggetti.
Intanto è arrivata la notizia che il Fondo Monetario Internazionale potrebbe non pagare la prossima tranche di aiuti alla Grecia prevista a fine giugno. Sarebbe questa – secondo il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung – la conclusione del Fmi dopo le verifiche fatte dagli ispettori della troika (vi partecipano anche Ue e Fmi) ad Atene, che hanno mostrato che la Grecia non e’ in grado di garantire il finanziamento del proprio debito per i prossimi 12 mesi come richiede il Fmi. Il Fmi, invece, dovrebbe partecipare al nuovo pacchetto di aiuti da 60-70 miliardi di euro per la Grecia.
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