Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiesto agli organi competenti del ministero di avviare una immediata ispezione per verificare quanto accaduto in alcune scuole in Toscana dove Francesca Albanese- che fino a prova contraria è la relatrice speciale dell’ONU per i Territori Palestinesi occupati – ha tenuto incontri durante l’orario scolastico in due istituti scolastici.
Il Ministro ha dichiarato di aver letto su organi di stampa che la relatrice avrebbe rilasciato dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato. In realtà erano stati alcuni articoli su Il Giornale e la stampa di destra e poi alcuni parlamentari della destra a sollevare la questione.
Un deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese, ha presentato un’interrogazione alla Camera sulla vicenda contestando che la formazione scolastica non viene arricchita da chi “di mestiere professa il pensiero unico”.
A fargli da sponda erano arrivati anche il deputato della Lega Rossano Sasso e l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, ha attaccato l’iniziativa definendola “orribile” per le modalità adottate, si tratta della stessa eurodeputata leghista che nei giorni scorsi ha alzato una cagnara contro l’introduzione dell’hummus (la squisita, nutriente ed economica crema di ceci) nei menù delle mense scolastiche perché è un piatto “straniero” o forse proprio perché è un piatto palestinese e arabo.
Gli incontri nelle scuole rientrano nel progetto “Palestina racconta”, organizzato dalla rete Docenti per Gaza, dedicato alle tematiche tratte dal libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese. Gli studenti devono compilare un modulo per inserire i quesiti da sottoporre alla relatrice ONU che interviene in video-collegamento e non di persona.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è subito intervenuto a gamba tesa contro il progetto chiedendo agli organi competenti di avviare una “immediata ispezione per verificare la realtà dei fatti e l’eventuale responsabilità di organi scolastici” facendo riferimento ai due istituti scolastici dove Francesca Albanese, ha tenuto degli incontri.
“Leggo su organi di stampa che in alcune scuole toscane una relatrice, invitata durante l’orario scolastico a intervenire su fatti di attualità, avrebbe rilasciato dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato”, ha sostenuto Valditara.
I Docenti per Gaza, l’USB-Scuola e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, hanno invece difeso l’iniziativa richiamando l’articolo 13 del Testo Unico sulla Scuola. La norma stabilisce che le assemblee studentesche sono occasione di partecipazione democratica per l’approfondimento dei problemi della scuola e della società.
Lo stesso articolo consente la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici nelle assemblee di istituto. Francesca Albanese, con il suo curriculum accademico e la carica istituzionale di Relatrice Speciale ONU, è pienamente titolata ad essere ammessa come esperta.
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Qui di seguito trovate i comunicati dei Docenti per Gaza, USB -Scuola della Toscana e dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Comunicato dei Docenti per Gaza sulla partecipazione delle scuole al webinar con Francesca Albanese
Nei giorni 4, 9 e 10 dicembre 2025, la Relatrice speciale ONU per il Territorio palestinese occupato Francesca Albanese ha incontrato numerose scuole (un totale stimato di quasi 12 mila studentesse e studenti) per presentare il suo libro Quando il mondo dorme. Storie, parole, ferite della Palestina, e attraverso di esso presentare le storie di persone comuni – rifugiati, attivisti, intellettuali, bambini – che hanno in qualche modo segnato il suo personale cammino professionale e soprattutto umano.
Sulla scia del suo primo webinar del marzo 2025, reperibile sul nostro sito, che ha riscosso grande successo, e su richiesta di numerosi docenti, abbiamo pensato di riproporre una nuova serie di incontri da remoto nell’ambito del nostro progetto “Palestina racconta”.
Si spiega da sé, visto il suo ruolo nella difesa dei diritti umani, il grande valore didattico che l’incontro con la Relatrice ha avuto: alle classi, infatti, è stato possibile spiegare quanto sta avvenendo nei Territori Occupati e a Gaza dal punto di vista del diritto internazionale. La presentazione del suo libro, infatti, ci è sembrata il modo migliore per introdurre una riflessione sui diritti umani nelle classi, tema centrale nella didattica trasversale di Educazione civica.
Quando il mondo dorme è un libro testimonianza in cui le parola viene data, tra gli altri, proprio a ragazzi e ragazze palestinesi, che ci spiegano cosa significhi vivere sotto occupazione e sotto i bombardamenti. Il titolo stesso rimanda all’indifferenza del mondo, soprattutto occidentale, che girandosi dall’altra parte, non tende la mano a chi è vittima della violenza di uno dei più forti eserciti al mondo.
Pertanto, l’incontro di Albanese con le classi non può ritenersi strumentale a nessuna propaganda e a nessuna ideologia, come invece è stato descritto da alcuni esponenti politici, ma è funzionale all’acquisizione di informazioni e conoscenze riguardo fatti di attualità e allo sviluppo di quello spirito critico che la didattica per competenze tanto decantata ha come obiettivo.1
Come segnalato dalla scheda progetto presente sul nostro sito e condivisa con il corpo docente interessato, l’incontro si proponeva di raggiungere obiettivi quali la promozione della conoscenza della cultura e della storia palestinese, superando stereotipi e pregiudizi, stimolare e valorizzare la lettura, come valido strumento di autonarrazione e testimonianza, favorire il dialogo interculturale e la cittadinanza attiva, creando uno spazio di confronto aperto e costruttivo su temi fondamentali come i diritti umani, la decolonizzazione del pensiero occidentale, il razzismo, la resistenza culturale, la solidarietà, promuovendo il rispetto per le diversità e stimolando l’impegno civico su temi di rilevanza globale.
L’incontro, perciò, si inscrive perfettamente nella progettazione didattica delle nostre scuole, rispettando la richiesta di sviluppo delle competenze indicate dalle Indicazioni Nazionali 2012.
Riteniamo che un’iniziativa come questa sia stata demonizzata da una certa parte politica che intende esercitare una censura non solo ideologica, ma di fatto applicabile a qualsiasi ambito della società civile a partire dalla Scuola e dall’Università. Infatti non è la prima volta che noi Docenti per Gaza siamo testimoni, quando non oggetto, di ingerenze e intimidazioni che si declinano con segnalazioni persino anonime agli Uffici scolastici regionali.
Ci chiediamo a questo punto se chi segnala e chi accoglie le segnalazioni sia a conoscenza delle prassi condivise di progettazione didattica, della continuità didattica territoriale e dell’articolo 33 della Costituzione.
Ci chiediamo, inoltre, come sia possibile invocare il contraddittorio davanti a chi rappresenta con carica ufficiale il Diritto internazionale, e se anche in Italia stiamo assistendo alla programmatica demolizione dei principi fondanti del Diritto umanitario.
Come docenti siamo consapevoli di questo rischio, siamo preoccupati per il futuro delle nostre alunne e alunni e siamo determinati a difendere i principi costituzionali oggi sotto attacco, a costruire una società dove non ci sia spazio per discriminazioni e colonialismo.
Dalla nascita della nostra rete nazionale, abbiamo raccolto varie segnalazioni di docenti preoccupati del clima di censura. Questo ennesimo e ultimo caso ci mostra quello che ci aspetta se il DDL Gasparri o il DDL Delrio dovessero diventare legge.
Dunque, condanniamo ogni strumentalizzazione ed esprimiamo solidarietà nei confronti di colleghe e colleghi che hanno fortemente creduto in un incontro di tale spessore didattico, i cui temi sono proprio l’educazione alla pace, al dialogo e alla giustizia, oltre che al rispetto dei diritti umani e che per questo rischiano sanzioni disciplinari ingiustificate.
Esprimiamo solidarietà anche nei confronti dei/delle dirigenti, che sono il primo bersaglio di questo clima di censura.
Esprimiamo solidarietà a Francesca Albanese, nuovamente sotto attacco per il suo lavoro.
Infine, esprimiamo solidarietà a tutto il corpo studentesco coinvolto, sulla cui pelle viene di nuovo fatta propaganda politica e il cui diritto a un’educazione autentica viene nuovamente messo in discussione da una politica che pensa alle nuove generazioni come nuove leve da arruolare nelle guerre che verranno/vorranno.
Le Raccomandazioni del Consiglio Europeo per l’apprendimento permanente definiscono un insieme di competenze essenziali che tutte le persone dovrebbero sviluppare e per l’acquisizione delle quali la scuola è chiamata a operare. Nel quadro delle competenze rientra quella in materia di cittadinanza che comprende la conoscenza dei valori democratici, dei diritti e dei doveri civici; l’abilità di partecipare attivamente alla vita collettiva e alle dinamiche sociali; l’adozione di comportamenti responsabili e inclusivi in una società democratica. ↩︎
12 Dicembre 2025
n.b. Nella vicenda relativa all’intervento censorio del Ministro Valditara che chiede ispettori nelle scuole per i webinar con la Relatrice Francesca Albanese, bisogna riflettere sul fatto che la Relatrice non è l’unica destinataria di misure repressive ma è anche il sistema scolastico italiano, la Scuola intesa come (ultimo) spazio in cui fare esercizio e applicazione di regole e principi di Democrazia.
Quindi estendiamo la solidarietà agli Studenti, ai Dirigenti, ai Docenti che hanno richiesto e organizzato questi incontri.
Docenti per Gaza
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Il comunicato dell’Usb-Scuola. Il Governo attacca ancora una volta la libertà di formazione e insegnamento: Valditara vuole ispezioni punitive in Toscana!
USB Scuola esprime ferma condanna per l’iniziativa del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha annunciato l’avvio di ispezioni nelle scuole della Toscana in seguito a due incontri svolti durante l’orario scolastico con la relatrice speciale ONU Francesca Albanese.
Tutto è partito da un’interrogazione alla Camera del deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, che ha contestato che la formazione scolastica non verrebbe arricchita da chi “di mestiere professa il pensiero unico”. Il parlamentare ha definito il webinar come un’iniziativa dal “sapore dell’indottrinamento senza contraddittario e senza confronto”.
Rispondiamo in maniera molto chiara alle parole di Amorese e alla scelta di Valditara di avviare le ispezioni: sulla guerra, sul riarmo, sul genocidio in Palestina noi di USB vogliamo seguire il pensiero unico, vale a dire quello per la pace, in linea con l’art.11 della nostra Costituzione, di denuncia del genocidio del popolo palestinese e di contrasto netto contro le politiche di riarmo.
La mossa del Ministro Valditara, oltre a configurarsi come un atteggiamento politico di intimidazione nei confronti di scuole, docenti e studentesse/studenti, rappresenta un chiaro tentativo di controllo ideologico degli spazi educativi pubblici.
Non si comprende quale sia l’elemento di reato concreto che giustifichi siffatte ispezioni, se non la volontà di punire idee e contenuti giudicati scomodi dal Governo. La scelta di leggere come sospette e potenzialmente criminali delle attività di approfondimento su temi di attualità internazionale è un attacco alla libertà di insegnamento e di discussione democratica nelle scuole italiane.
USB Scuola Toscana rivendica con forza che:
- la scuola è luogo di formazione critica, non di censura preventiva;
- gli insegnanti non sono funzionari di un Ministero da interrogare, ma di lavoratrici e lavoratori responsabili della formazione dei giovani;
- le studentesse e gli studenti devono poter confrontarsi con approfondimenti, pluralismo di idee e conoscenze, non con moduli di domande precensurate da uffici di governo;
- il Governo italiano deve interrompere ogni rapporto politico, economico e diplomatico con lo Stato genocida d’Israele
Questa operazione ispettiva appare un colpo di mano politico per imbavagliare dibattiti e contenuti culturalmente significativi, sotto la scusa di “verifiche ministeriali”. Ci opporremo frontalmente a ogni forma di controllo autoritario sulle pratiche didattiche e all’escalation di interventi punitivi per difendere la scuola pubblica statale come spazio di libertà, pluralismo e democrazia.
USB Scuola – Toscana
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Osservatorio condanna attacchi: “Albanese è esperta titolata, stop ingerenze Lega, FDI e Ministro
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle Scuole e delle università esprime ferma condanna per la polemica strumentale sollevata dai due esponenti della Lega, Susanna Ceccardi e Giovanni Pasqualino, in merito all’assemblea di istituto prevista al Liceo Scientifico “Dini” con la partecipazione della dott.ssa Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. A queste sono seguite le accuse false e strumentali del consigliere Bagnoli di Pontedera, già smentite dal corpo docente del Liceo Montale.
Una serie di attacchi scomposti al mondo della scuola portati avanti dalle forze politiche presenti nella maggioranza di Governo, a cui sono seguiti un’interrogazione parlamentare del deputato di Fratelli d’Italia e l’annuncio di ispezioni da parte del Ministro dell’Istruzione Valditara e l’immediata estensione di una nuova circolare di censura, che riprende quella scandalosa del 7 novembre, nei confronti della scuola, qualora fossero trattati “manifestazioni ed eventi riguardanti tematiche di ampia rilevanza politica e sociale.”
Questo segna l’ennesimo atto di sfiducia del Ministro dell’Istruzione nei confronti del corpo docente e di tutti gli studenti e le studentesse, oltre che una profonda ignoranza nei riguardi del quadro normativo che regola la vita scolastica:
L’Art. 13 del Testo Unico sulla Scuola stabilisce che le assemblee studentesche sono occasione di “partecipazione democratica per l’approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti“. Sono gli studenti e le studentesse, tramite i loro rappresentanti, a scegliere i temi di attualità da discutere, esercitando il loro diritto democratico.
Lo stesso Art. 13, comma 6, consente espressamente la partecipazione di “esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici” nelle assemblee di istituto. La dott.ssa Francesca Albanese, con il suo curriculum accademico e la sua carica istituzionale di Relatrice Speciale ONU, è pienamente titolata ad essere ammessa come esperta. L’autorizzazione, come previsto dalla legge, spetta al Consiglio d’Istituto che rappresenta trasversalmente docenti, studenti, genitori e personale ATA, ovvero tutte le anime del mondo scolastico.
Le accuse di “propaganda unilaterale pro-Pal” e di “giustificazione del terrorismo” mosse dagli esponenti politici non trovano alcun riscontro nel progetto formativo pubblicato.
Obiettivi Didattici Chiari: Il progetto “Quando il mondo dorme” è un’iniziativa dettagliata e strutturata che mira espressamente a: sviluppare il pensiero critico e la capacità di analisi; decostruire stereotipi e narrazioni dominanti; promuovere la conoscenza della storia e della cultura palestinese; educare all’empatia e alla responsabilità etica.
L’iniziativa si inserisce perfettamente all’interno delle linee guida dell’Educazione Civica (Diritti Umani, Diritto Internazionale, De-colonizzazione del pensiero, Dialogo interculturale), fornendo obiettivi formativi e contenuti espliciti, molto più dettagliati e concreti di molte altre iniziative istituzionali.
Se l’obiettivo dell’educazione civica è la conoscenza e la comprensione, l’incontro con una voce esperta che riporta la prospettiva istituzionale e umana della popolazione palestinese costituisce un elemento di arricchimento fondamentale, non di propaganda.
La critica al metodo di raccolta e selezione preventiva delle domande tramite un form ignora la realtà dei seminari online e le esigenze di tutela dell’ambiente didattico e formativo anche per adulti. Questo formato è ormai uno standard tecnico e procedurale in tutti i contesti di seminario o webinar online, inclusi quelli promossi da istituzioni di alto livello.
La selezione preventiva delle domande non serve a “epurare ogni critica,” bensì a garantire il corretto svolgimento dell’incontro e a tutelare l’iniziativa da azioni di disturbo, trolling organizzato o dalla diffusione di messaggi di odio e di apologia (attività che, al contrario, rappresenterebbero una vera e propria “propaganda” contraria ai principi della scuola).
L’Osservatorio invita tutti i dirigenti scolastici e i Consigli di Istituto a respingere queste ingerenze politiche che mirano a limitare la libertà di pensiero e di dibattito nelle scuole.
L’incontro con la dott.ssa Albanese è un atto di formazione culturale e civile, nel pieno rispetto della legge, sicuramente molto più auspicabile ed educativo di tutte le volte che il Ministero con protocolli e atti diramati dai suoi uffici scolastici ha invitato militari di ogni divisa a fare propaganda e reclutamento per la guerra nelle scuole di ogni ordine e grado.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
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