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Ilva. Terzo giorno di sciopero. Bloccato il MOF

Lo sciopero indetto da USB sta procedendo e alcuni reparti, come quello del MOF (Movimento Ferroviario), registrano un’adesione del 100%.
Questo mette in forte difficoltà la dirigenza aziendale che sta rispondendo nervosamente con forti pressioni, intimidazioni e addirittura minacce di licenziamento.
Che ad un’azienda sia stato permesso per anni, con la connivenza di istituzioni e sindacati, di avvelenare i lavoratori e l’intera città, è ormai cosa nota.
Che però si mettano in discussione anche libertà di opinione, di associazione e di sciopero, è assolutamente inaccettabile.
USB reagirà sindacalmente e legalmente a qualsiasi indebita pressione o provvedimento.
L’ILVA non si può permettere ulteriore impunità.
Quei delegati Fim e Uilm che si stanno distinguendo in queste ore, si facciano da parte se non vogliono fare il loro dovere sindacale, ma non è accettabile che siano parte del meccanismo di repressione aziendale.
L’intera USB sostiene e condivide questa battaglia sindacale di civiltà che intende innanzitutto riportare legalità e democrazia all’interno dell’ILVA.
Rivolgiamo quindi un appello ai cittadini di Taranto per stringersi ai lavoratori che stanno scioperando e al Prefetto per far interrompere immediatamente il comportamento antisindacale e anticostituzionale della dirigenza ILVA.

Aggiornamento:

Il Capo di Gabinetto del Prefetto di Taranto, dottoressa Vissani, ha incontrato una delegazione di Usb e dopo aver ascoltato le denunce e le testimonianze dei lavoratori che riportavano le gravi minacce ed intimidazioni portate dalla dirigenza dell’ILVA e tese a intimorire i lavoratori in sciopero, ha affermato che nessuno può violare un diritto costituzionale come l’esercizio del diritto di sciopero e in tal senso si è impegnata ad intervenire presso l’azienda per richiedere di interrompere tali atti illegittimi.

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1 Commento


  • Francesco Sarnari

    La logica del profitto uccide ancora, e questa volta la vittima e’ un opraio di 29 anni. Morti bianche vengono chiamate, ma sono nere e tetre, per come si sono determinate e per come vengono poi rapidamente dimenticate dai mezzi di informazione e dai vertici aziendali. Inquietante.

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