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Rischio poliomelite, anche in Europa. Un allarme da non sottovalutare

L’allarme è stato lanciato già da novembre sulla rivista scientifica ‘The Lancet’ da due infettivologi tedeschi: Martin Eichner e Stefan Brockmann. Secondo i due esperti una nuova epidemia di poliomielite sta già colpendo numerose aree della Siria, coinvolte dai combattimenti tra ribelli e lealisti. Ma il pericolo di una epidemia potrebbe estendersi anche all’Europa, dove la poliomelite è stata dichiarata sconfitta e sradicata da almeno dieci anni.  I due infettivologi scrivono su The Lancet che l’origine del rischio di estensione risiede nei consistenti flussi migratori di siriani che cercano in Europa. Secondo gli studiosi le aree più a rischio in tal senso sarebbero Bosnia Erzegovina, Croazia e Austria, poiché presentano una copertura vaccinale particolarmente bassa. Nel Vecchio Continente si utilizza infatti il vaccino antipolio inattivato (Ipv) e non la vaccinazione antipolio orale (Opv) che è stata sospesa in molte zone per il rischio di paralisi acuta. L’Ipv però è molto incisivo sotto il profilo della prevenzione, ma non costituisce un argine contro la trasmissione. Un altro aspetto che desta preoccupazioni è legato alla tempistica di un eventuale contagio: gli infettivologi tedeschi segnalano che il virus potrebbe restare in circolazione anche un anno prima di manifestarsi compiutamente. In questa situazione,“vaccinare solamente i profughi siriani, come è stato raccomandato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo, deve essere considerato insufficiente. Dovrebbero essere prese in considerazione misure più incisive”, scrivono gli autori. “La vaccinazione OPV fornisce un’elevata protezione contro il rischio di contrarre e diffondere dell’infezione, ma solo alcuni dei paesi dell’Unione Europea ne consentono ancora l’uso e nessuno ha scorte di vaccino antipolio orale.  L’allarme era scattato già due mesi fa. “Il rischio che casi importanti passino inosservati e si diffondano prima di causare un’epidemia è davvero reale†– aveva spiegato, alla rivista Nature, Marc Sprenger, direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) . “Gli europei vaccinati sono protetti, ma in molti paesi, comprese Ucraina e Romania e molte delle nazioni più ricche, le vaccinazioni sono sotto il livello ottimale. Fino a 12 milioni di bambini dell’Unione Europea non sono infatti vaccinati contro la poliomieliteâ€. La poliomielite è ricomparsa in alcuni paesi prossimi all’area europea come Israele, nazione con ampi scambi di viaggiatori da e verso l’Europa; e poi con la Siria, da cui partono anche per l’Italia migliaia di rifugiati in fuga dalla guerra civile. Desta quindi preoccupazione il fatto che nazioni “moderne†come Germania e Regno Unito si trovino con coperture vaccinali insufficienti contro questa malattia.

 

 

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