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Basilicata, un mesotelioma è per sempre

Sono già sessantacinque i comuni lucani contrari allo “Sblocca Italia”; sindaci ed Enti Locali, con le loro deliberazioni, chiedono al presidente della regione Basilicata – Marcello Pittella – di impugnare lo “Sblocca Italia” innanzi alla Corte Costituzionale.

Impugnare lo “Sblocca Italia” significa anche “impedire attività di ricerca o estrazione di idrocarburi”. Quello che però preoccupa molto in Lucania (Basilicata) è anche l’alta quota di tumori che si registrano e, in particolare, quelli del tratto gastrointestinale e della cistifellea.

E’ stato rilevato che l’incidenza dei tumori, in questa regione, è nettamente superiore a quella che si registra nelle altre regioni del nord Italia, dove vi sono fabbriche e un alto inquinamento ambientale. Tutto questo è stato già scritto, in uno studio che descrive il fenomeno riportando i risultati della ricerca, in “Current Cancer profiles of the italian regions”; proprio in questo studio è riportata una curva statistica destinata ad aumentare, contrariamente a quanto succede in tutta Italia, in cui sono rappresentati tutti i tumori che affliggono la popolazione.

Una delle sostanze a cui si dà particolare attenzione è l’amianto; e già da moltissimi anni è risaputo che alla periferia del capoluogo lucano, a Bucaletto, fibrille d’amianto (pericolosissime) ancora sono disperse nell’aria.

Bucaletto è un quartiere popolare della periferia di Potenza, costruito subito dopo il terremoto del 1980, dove ancora c’è gente che vive in prefabbricati e container imbottiti d’amianto, e che col tempo si sbriciolano un po’ alla volta. Le sottilissime fibrille d’amianto sono responsabili di quella infiammazione ai polmoni chiamata asbestosi. L’amianto, classificato come sostanza che può provocare il cancro negli esseri umani, tumore ai polmoni e mesotelioma, secondo diversi studi può anche essere annoverato tra quegli elementi che provocano tumori gastrointestinali e colonrettali.

E sembra esserci un elevato rischio di cancro anche per trachea, laringe, reni, esofago e cistifellea. Il mesotelio è simile a una finissima pellicola, un sottile tessuto, che ricopre la parte interna del torace (pleura), dello spazio attorno al cuore (pericardio) e dell’addome (peritoneo).

Quando un tumore nasce dalle cellule del mesotelio, prende il nome di mesotelioma, e non sempre è maligno, ma è caratterizzato da un progressivo aumento. Se il tumore è considerato in continuo aumento, è uno dei più pericolosi poiché la comparsa della sintomatologia si può avere soltanto dopo lungo tempo (anche quarantacinque-cinquanta anni). Il mesotelioma, come dicevo, può coinvolgere polmoni, peritoneo, ma anche fegato, cistifellea, milza, intestino e, più raramente, la tunica vaginale del testicolo.

Il mesotelioma peritoneale, inoltre, rappresenta circa il 20-30% dei mesoteliomi, origina dal mesotelio, cioè dalle cellule parietali del peritoneo, membrana sierosa che tappezza le pareti della cavità addominale e pelvica. (continua).

 

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