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Potenza delle locandine: dai falsi stupri alle case requisite

Due giorni fa locandine a caratteri cubitali sullo stupro di una donna ad opera di 3 uomini stranieri alla stazione di Livorno. Oggi, che è stato accertato da ospedale e polizia che non ci fu violenza e la storia era inventata, soffiando sul fuoco del razzismo che sta dilagando in Italia, sulla locandina nemmeno l’ombra di una smentita. Sono scelte politiche ed editoriali chiare. Le locandine sono uno strumento potente che modella e indirizza la percezione delle migliaia di persone che poi il giornale nemmeno lo leggono o si informano solo con esse.

In compenso inizia la campagna terroristica sulla delibera del Consiglio Comunale sulla possibilità di requisire immobili (anche) privati sfitti in caso di emergenza sfratti. Una misura che a leggere i giornali e le reazioni pare essere stata inventata a Livorno tre giorni fa e che i cittadini rischiano di vedersi portare via le case da un giorno all’altro. Invece è una misura su cui sindaci e prefetti dibattono da anni e riguarderebbe solo casi particolari di immobili o appartamenti sfitti da tempo e proprietà di singoli o società che ne detengono molti, tenendoli sfitti anche per ragioni di mercato. Si tratta infatti di una misura presentata dal consigliere Cannito e votata da maggioranza 5 Stelle, ex 5 Stelle e BL. Non si tratta di abolizione della proprietà privata o del fatto che le guardie rosse entreranno nelle case per distribuirle al popolo. Per vedere che Livorno non è l’ombelico del mondo consigliamo la lettura di questo articolo di Liberazione del 2006 che spiega le misure sulle requisizioni che al tempo erano proposte in molte regioni italiane e a Roma. E racconta dell’esperienza fiorentina di La Pira già nel lontano 1951.

http://www.brianzapopolare.it/sezioni/societa/20060202_requisire_terza_casa.htm

 

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