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La Val di Chiana rifiuta Casapound e tutti i fascisti

Provocatori di professione, i "fascisti  del terzo millennio" hanno pensato bene di andare a rompere le scatole in una zona di antichissime tradizioni antifasciste. Non è la prima, non  sarà lò'ultima volta. 

La scusa, come sempre, è una "festa". La loro. Pensano così di non trovare troppa resistenza, e alcune amministrazioni comunalisenza memoria ci cascano. Ma le reazioni, in Val di Chiana, non sono state acquiescenti. Qui un articolo da http://www.primapaginachiusi.it/, che dà il clima nella zona:

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CHIANCIANO TERME –  Quella festa  non s’ha da fare. Il fascismo non è il benvenuto in Valdichiana. E’ l’ANPI di Chianciano, seguita dall’ANPI provinciale d Siena a dare l’allarme. La festa in questione è la Festa Nazionale di Casa Pound, annunciata proprio a Chianciano dal 9 all’11 settembre prossimi. Si profila un raduno di neofascisti nella cittadina termale.

I ‘fascisti del terzo millennio’, come si autodefiniscono, hanno deciso di realizzare il loro annuale ritrovo a Chianciano Terme il prossimo settembre. Malgrado la Costituzione repubblicana vieti esplicitamente la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista, è stata finora tollerata dallo Stato la costante sfida che gli portano soggetti politici come questo, il loro pericoloso gioco su un crinale fatto di continue provocazioni, violenze, istigazione all’odio raziale, alla discriminazione, di goffa retorica guerrafondaia e militaresca, di astute illusioni e semplicistiche soluzioni” scrive l’ANPI di Chianciano. E l’associazione provinciale prevede anche possibili tensioni:

Nella prassi propagandistica del movimento rientra la ricerca di una visibilità mediatica giocata sui due registri che hanno sempre caratterizzato i conati neofascisti nel nostro paese: una facciata ostentatamente orientata al sociale, giovanilistica e moderna, una sostanza ferma su concezioni dell’individuo, dello stato, del potere che la nostra Costituzione ha dal 1948 ripudiato e dichiarate inconciliabili con la legislazione italiana e con gli stessi principi che fondano la cittadinanza. In non pochi casi, alla violenza delle idee ha fatto seguito la violenza delle pratiche: le garanzie offerte al diritto di parola e alla iniziativa politica, sono state spesso piegate a vantaggio di un indebito diritto di tribuna per l’apologia di fascismo, che è a tutti gli effetti un reato penale, e che come tale andrebbe perseguito in ogni sua manifestazione. Si può prevedere, pertanto, che l’evento annunciato si sviluppi in momenti di dibattito interno e di manifestazione di forza nella dimensione pubblica; il rilievo nazionale comporta il rischio di imporre a cittadini di Chianciano e dei dintorni una presenza massiccia di individui e forze già note per facinorosità, per l’attitudine alla provocazione, per la predisposizione allo scontro. Non meno grave è il rischio che si offrano microfoni e telecamere a rappresentanti di quell’ondata revanscista di chiaro segno neonazista che altrove, in Europa, ha potuto crescere alimentata da pulsioni razziste, neonazionaliste, populiste“.

L’associazione partigiani si appella “a tutte le forze repubblicane e in primo luogo ai rappresentanti locali dello Stato, affinché vigilino con la massima attenzione“. Chiede che “non venga concesso saluto istituzionale, uso del suolo e di strutture pubbliche, partecipazione o sostegno a qualsiasi livello a una manifestazione i cui organizzatori esplicitamente denigrano i valori cui la nostra Costituzione antifascista si richiama”. Le prime risposte sono già arrivate da altre sezione ANPI della zona e della provincia, da alcuni amministratori locali ed esponenti politici del Pd (tra gli altri Andrea Micheletti di Chiusi, Andrea Biagianti di Montepulciano). Altre è prevedibile si aggiungeranno strada facendo, nelle prossime ore…

Vedremo cosa diranno il sindaco di Chianciano e la sua giunta, appoggiata sì dal centro destra, ma mai finora su posizioni fascistoidi…

Insomma i neofascisti annunciano la loro festa nazionale? la contraerea repubblicana e antifascista è già posizionata. Come ai vecchi tempi… E visto che si tratta di Chianciano, cittadina che diede un tributo di sangue e di energie non secondario alla guerra partigiana di liberazione ci sembra il minimo che Casa Pound si potesse aspettare.

m.l.

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