Il Consiglio comunale del 6 ottobre 2016 alla unanimità ha deliberato un atto di indirizzo politico inerente al punto posto all’ordine del giorno di cui –Riscossione del servizio idrico-.
Un atto monco della specificità della problematica più complesiva della gestione del servizio idrico e assai striminzito anche per il carattere di gestione corrente della riscossione.
L’atto si compone nei suoi punti salienti di:
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Prevedere, una adeguata ripartizione delle ore di apertura degli sportelli della ditta affidataria alla riscossione per favorire l’utenza e ottimizzare i servizi nei periodi di bollettazione.
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Rendere la bolletta più trasparente ai fini della rilevazione dei consumi idrici.
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Verificare che tutta la documentazione necessaria inerente la gestione e manutenzione dei contatori sia garantita agli utenti.
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Prevedere un metodo di calcolo da rendere comprensibile l’attuazione del “bous acqua” come previsto da regolamento.
Noi pensiamo invece, considerato la lamentala continua espressa anche a chiusura del consiglio della mancata riscossione per bollette non pagate dai cittadini giuglianesi, che l’atto poteva essere ad indirizzo per la “verifica” ed espletazione pubblica, dei punti seguenti, già richiesti da questo comitato al comune e senza avere avuto al momento alcuna risposta.
1)Il numero dei contatori installati a tutt’oggi, nel territorio comunale dal 2007, e compresi quelli precedenti già esistenti. Distinti tra quelli domestici, commerciali ed altri usi.
2) Fatturato emesso e fatturato incassato dall’anno 2014 all’indietro fino all’anno 1998.
3) Il numero di adesione ai concordati del 2007 e 2011 espletati e l’ammontare dei relativi incassi.
4) L’ammontare dell’incasso delle fatture emesse, distinte di quelle con lettura rilevata e quelle indicate con consumo presunto.
Il comitato stima con riserva di dettagliare e salvo ogni tipo di smentita che:
Il comune per un decennio, con una adesione di circa 20.000 concordati e con una fatturazione emessa a regime relativamente a circa 40.0000 contatori installati, ha potuto mettere a cassa tendenzialmente una cifra all’incirca di 55- 60 milioni di euro.
E Se questi sono i dati di incasso, più della favola decantata che i cittadini non pagano ( ci sarebbe certo una morosità ma fisiologica comune a tutte le realtà territtoriali ) ci dovremmo domandare per quali obiettivi sono serviti.
Poi, Fermo restando la gestione corrente della riscossione nessuna posizione del comune emerge all’atto dell’ indirizzo politico deliberato, inerente alla legge regionale 15/2015 . Come è noto quest’ultima racchiude un nuovo organigramma per la gestione del servizio idrico. E secondo il quale i comuni singolarmente avranno poca se non nessuna rilevanza nell’incidere per un un nuovo affidamento di gestione che sarà unico per tutto il nuovo distretto NA2 comprendente 32 comuni. Così come per la preparazione dei parametri da indicare alla AEEGSI per la tariffa da appilicare.
Questo comitato, aveva proposto e ripropone, una delibera da approvare che possa andare nell’indirizzo di un posizionamento del comune di Giugliano all’interno del consiglio distrettuale NA2, per una maggioranza che rivendichi un affidamento della gestione idrica a carateere pubblico e non privato. Con la formazione di una azienda consortile speciale che mette gli eventuali utili a disposzione del reinvestimento e per una tariffa che favorisce i cittadini e non i privati. Rispettando così la volontà popolare che si è espressa a maggioranza nel referendum su l’acqua del 2011.
Niente di tutto questo emerge dalla produzione di questa amministraziome. Non sappiamo se per precisa scelta già fatta, opposta per quanto si propone o per mancata accortenza nel portare avanti gli interessi della rappresentanza del nostro territorio.
Quest’ultima segnerebbe il sintomo di una grave malattia tendente alla morte definitiva della politica a Giugliano. La vera politica. Quella che guarda al sociale.
Giugliano, 9 ottobre 2016
il Comitato
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