"Legami di quartiere", così si chiama l'inziativa del Centro Sociale Liotru, in via Montevergine 8, che accomuna medici, insegnanti e studenti per un progetto per il quartiere Antico Corso aperto anche agli altri quartieri popolari di Catania.
"Il progetto del Centro Sociale Liotru – spiegano i giovani dello spazio autogestito – nasce in una nuova ottica sul quartiere Antico Corso, in cui tutti gli elementi che lo compongono vengano messi in connessione, stringono legami. Mentre il governo nazionale rende l’accesso alla sanità sempre più difficile per le fasce più deboli della popolazione e colpisce i presidi educativi pubblici con continui tagli alle risorse, sul piano locale le amministrazioni non sono da meno. Tutti, nei quartieri popolari di Catania, subiscono le politiche lacrime e sangue ma, in un tessuto sociale frammentato, scarsa è la capacità di reagire, di solidarizzare.
Il quartiere Antico Corso osserva impotente da anni ormai la dismissione progressiva dei presidi ospedalieri Santa Marta e Vittorio Emanuele, lo smantellamento, prossimo a chiusura, della scuola Diaz-Manzoni, unica scuola primaria rimasta, i tagli alle risorse dei tre licei attivi, le operazioni di espansione dell'istituzione universitaria che, noncurante del tessuto sociale, e inserita in meccanismi di speculazione ha alimentato le tasche dei proprietari degli immobili e di nuovi costruttori. Questi, infatti, sfrattando gli abitanti storici, potranno ospitare gli studenti con peggiori condizioni di vita e guadagni nettamente superiori".
"Di tutto ciò – sottolineano i giovani del Centro sociale – non solo la giunta Bianco, ma tutti signori che hanno occupato, poltrona dopo poltrona, le amministrazioni dell'ultimo ventennio, sono responsabili. È evidente che nei palazzi si prendano decisioni sempre più distanti dalle esigenze e bisogni reali che la città invece esprime con chiarezza, ed è proprio da questa valutazione che vogliamo ripartire. Alla politica dei palazzi che mette in pratica sui territori la propria progettualità di disgregazione delle relazioni e dei legami sociali, di aumento di povertà ed emarginazione, vogliamo contrapporre la volontà collettiva di ricostruire e rinsaldare solidarietà e legami dal basso. L'idea è quella del C.S. Liotru come crocevia, come punto d'incontro in cui in direzione biunivoca arrivino, scambino e ripartano le diverse anime di questo quartiere.
Tessere nel quartiere Antico Corso una rete che consenta agli insegnanti, agli studenti, ai medici, ed alle famiglie di tornare a costituire una solidarietà attiva sul territorio e che nel territorio riesca a spendere le proprie competenze ed energie per contrastare dal basso l’impoverimento, l’isolamento, e l’indebolimento al quale vorrebbero condannare l'Antico Corso".
Una realtà devastante quella in cui agiscono i giovani del Centro sociale Liotru, una realtà dove i quartieri popolari sono utilizzati anche come permanenti serbatoi elettorali e manodopera per i clan mafiosi. Una realtà, dove nell'Antico Corso, partirà a breve un progetto "per collegare i medici degli storici ospedali Vittorio Emanuele e Santo Bambino, gli studenti e professori dei tre licei Boggio Lera (scientifico), Spedalieri (classico) e Emilio Greco (artistico) e gli universitari che animano i diversi indirizzi dei Benedettini".
Tre le principali attività da connettere con i locali del centro sociale: un consultorio gestito dai medici e dagli studenti medi, orientato quindi a tutto il quartiere ma in particolare alla fascia giovanile/adolescenziale; un doposcuola gestito dalle famiglie e dai docenti degli istituti, "che oltre le loro regolari lezioni si rendono disponibili ad un doposcuola rivolto ai bambini del quartiere che spesso non arrivano al liceo";un'aula studio serale gestita dagli studenti universitari, "un modo di ritagliarsi quegli spazi che ad oggi l'università non è in grado di fornire".
"Legami di Quartiere – concludono i giovani del Liotru – è un progetto di solidarietà attiva ma anche di lotta: alla gentrificazione e i processi di svuotamento e snaturamento dei quartieri, allo sfruttamento e l'isolamento dei meccanismi capitalistici, ai governi ciechi o complici dell'impoverimento. Lanciamo un appello agli insegnanti e ai medici del quartiere, agli studenti e alle studentesse che attraversano ogni giorno quelle strade: siamo tutti dei nodi di una rete, e questa rete è una città viva che vuole reagire.
Per sapere come partecipare o semplicemente dare una mano:info tel. 3276104927".
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