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Napoli #NoRenzy. Intervista a E. Sorge

Domenica scorsa, a Napoli, una nuova contestazione a Renzi all’esterno di una demagogica convention sul Sud organizzata dal Presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Ci spieghi i motivi della protesta?

Perché non potevamo consentire a Renzi di tornare a Bagnoli dopo la nota partita politica che da anni si sta combattendo su questo territorio, perché non potevamo consentire De Luca di parlare per la "rinascita" del Sud quando in questi anni ha chiuso le porte in faccia a disoccupati e lavoratori. Infatti a questa convention non c’erano i lavoratori, le giovani menti del mezzogiorno, i tessuti sociali che resistono in mezzo al deserto delle nostre regioni. Potevamo mai accettare o far credere che dovrebbe essere il Partito Democratico, il partito del cemento, del JobsAct, dello Sblocca/Italia, della Buona Scuola, del militarismo crescente, degli accordi sul lavoro sfruttato, delle grandi opere e grandi eventi a sbloccare il Sud. Per l’ennesima volta De Luca e Renzi hanno utilizzato una passerella su un territorio come quello di Bagnoli e Fuorigrotta per pubblicizzare la campagna per il SI al referendum c.

Lo hanno fatto con questa convention sullo “Sviluppo del Mezzogiorno” blindandosi come sempre con la protezione di centinaia di poliziotti, carabinieri e dispositivo di sicurezza da guerra. Infatti alle prime contestazioni su Viale Kennedy sono stati sparati pallottole lacrimogene ad altezza uomo colpendo corpi e volti delle disoccupate e disoccupati che erano in piazza domenica mattina e che non hanno arretrato neanche dinanzi agli idranti sparati su chi era in piazza.

Gli stessi disoccupati che da due anni chiedono un tavolo inter/istituzionale al Presidente della Regione Campania che si blinda a Palazzo Santa Lucia senza dare risposte concrete sull’utilizzo e la partita dei Fondi Europei, sulla legislazione regionale per un reddito minimo garantito, sulle clausole sociali per i lavori di rigenerazione urbana e delle periferie, su corsi di aggiornamento e formazione per non parlare delle altre problematiche sociali (sanità, trasporti, governo del territorio)

Fortunatamente la piazza, per quanto spontanea ed organizzata in poche ore e giorni vista la solita incertezza delle visite di Renzi, è riuscita nell’intento ed un gruppo di disoccupati è riuscito anche ad operare un blitz all’interno della Mostra e sospendere per diversi minuti la pagliacciata. Ovviamente con identificazioni e fermi da parte delle forze di polizia.

 

Non solo la politica economica e sociale del governo Renzi ma anche l’operato della Regione Campania stanno, ulteriormente, colpendo le condizioni di vita e di lavoro dei settori popolari. Dopo lo Sciopero Generale del 21 ottobre – che nell’area napoletana ha visto la realizzazione di significative manifestazioni di lotta – si può concretizzare la proposta di costruire una grande Vertenza contro l’Amministrazione Regionale che, di fatto, detiene i cordoni della borsa e nega, costantemente, ogni relazione sociale e sindacale che non siano le abituali organizzazioni complici e collaborazioniste, come Cgil. Cisl, Uil ed Ugl?

Si deve concretizzare perché non c’è alternativa a questa attuale situazione. Dallo smantellamento della sanità pubblica e dei servizi sociali, del trasporto e diritto alla mobilità, passando per le questioni ambientali e del governo dei territori avallando inceneritori e commissariamenti, fino alla centralità del tema del lavoro e non lavoro che si lega alla rivendicazione di una legislazione per un salario minimo garantito. L’amministrazione regionale è responsabile della declinazione sul territorio delle politiche di austerity, massacro e precarietà sociale ed ambientale.

Inoltre il vero volto della Regione Campania è già stato smascherato nelle varie vertenze come appunto quella del Movimento di Lotta “7 Novembre” contro il quale è stato alzato l’ennesimo muro di gomma (cosi come per le altre questioni sociali e sindacali)

Bisogna però partire dai conflitti e lotte reali, costruirne di nuove e connetterle nei fatti nella lotta quotidiana, all’interno di un programma di classe chiaro ed organizzato. Su questo c’è tanto ancora da lavorare, all’interno dei quartieri e delle contraddizioni delle nostre metropoli, recuperando fiducia nei settori popolari e proletari, recuperando la sfida di esserne rappresentanti e strumento di lotta, nell’ottica dell’organizzazione della classe e delle sue esigenze materiali.

Senza scorciatoie o coordinamenti già visti e sperimentati che non sono all’altezza dello scontro in atto.

Il tempo è scaduto.


 

 

Il comunicato dei disoccupati del Movimento 7 Novembre:

#DeLuca e #Renzi: Mostri d'Oltremare

Ancora una volta abbiamo assaggiato il vero volto dei governi dei padroni. E' un problema di classe.

Da un lato chiusi nella Mostra d'Oltremare e difesi da blindati, idranti, carabinieri e polizia il Presidente della Regione De Luca e il Premier Matteo Renzi per sponsorizzare una convention sullo "Sviluppo del Mezzogiorno", utile per loro soprattutto per pubblicizzare il "si" al referendum costituzionale, rappresentanti delle grandi imprese, profitti ed interessi economici.

Da un altro gli ultimi, sfruttati, dannati della metropoli e delle periferie, disoccupati, precari.

Come Movimento di Lotta "Disoccupati 7 Novembre" insieme ad altri compagni ed attivisti del territorio, siamo partiti da Agnano già blindata, poi lungo i binari della Cumana fino all'Edenlandia e poi su Viale Kennedy circondati e blindati dalle forze dell'ordine che dopo aver impedito il concentramento e chiudendo tutte le strade, alla prima contestazione hanno sparato ad altezza uomo lacrimogeni colpendo su collo, volto e petto molti disoccupati e disoccupate che hanno resistito anche agli idranti sparati sopra di noi.

Non siamo scappati, non abbiamo più nulla da perdere soprattutto se dopo due anni la Regione continua a non dare risposte concrete e non accettare di portare avanti il tavolo interistituzionale per il lavoro, su fondi europei, salario minimo, corsi di aggiornamento ed inserimento al lavoro, clausole sociali.

E' il volto di una Istituzione che pensa di poter risolvere il problema del lavoro, della precarietà, della disoccupazione ma anche dello smantellamento generale dei servizi (iniziando dalla sanità) con l'ordine pubblico per garantire l'ordine.

Il loro ordine. L'ordine di classe che consente anche ai padroni di sfruttare ed ai proletari di rimanere nella fame.

Se questo è il loro ordine.

La prima cosa da fare è creare disordine.

Abbiamo proseguito per Via Diocleziano in corteo fino al Piazzale Tecchio mentre altri disoccupati sono riusciti ad entrare nella Mostra interrompendo l'intervento di De Luca con Renzi.

4 compagni sono stati portati via dopo l'interruzione della conferenza ed identificati ma abbiamo rotto il muro di gomma della Regione e tra il 21 e 24 abbiamo ottenuto il tavolo istituzionale per la nostra vertenza.

Ancora una volta solo la lotta paga!

Avanziamo, organizziamoci, lottiamo contro chi ci sfrutta ed opprime e per iniziare a conquistare risposte concrete.

Non un passo indietro.

#Bagnoli #RioneTraiano #Scampia #Centro

#Napoli #Lavoro

E' dagli ultimi che arriva la riscossa.

Movimento di Lotta "Disoccupati 7 Novembre"

 

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