Il G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma ha disposto la revoca del sequestro
preventivo dei locali gestiti dal Circolo Culturale Casa della Pace.
Una ingiustizia è stata sanata ma adesso bisogna impedire eventuali colpi di coda.
Il sequestro della Casa della Pace è iniziato sotto la giunta Marino, è proseguito con il commissario Tronca ed è continuato con l'attuale governo della giunta comunale Raggi in carica da fine giugno 2016.
In questi mesi si è ampliato l'attacco alle associazioni e alle realtà sociali della nostra città attraverso intimidazioni, ricatti monetari,chiusure, ed invece di riconoscere la gestione e le attività in difesa del patrimonio pubblico abbandonato dal Comune al degrado e all'incuria, invece di riconoscere e promuovere la funzione di valorizzazione culturale della vita nella città e nelle periferie, si è proceduto e si procede con gli sgomberi e richieste di cifre arretrate impossibili da restituire.
La Casa della Pace ha partecipato e dato il proprio contributo al movimento cittadino di resistenza al disegno di normalizzazione della vita cittadina e di privatizzazione dei beni comuni, e siamo convinti che è necessario continuare la mobilitazione per opporsi e contrastare l'azione di azzeramento di ogni produzione di cultura critica, intrapresa, in primis, dalla burocrazia comunale.
Alla Sindaca Raggi e alla giunta comunale va fatto comprendere che l'illegalità da sconfiggere è quella che si annida nei processi di privatizzazione dei servizi sociali, nelle Grandi Opere, nella cementificazione selvaggia, nella speculazione affaristica e camorristica, e che la "leggerezza" e l'irresponsabilità con cui NON SI E' AFFRONTATO finora il problema posto dalle associazioni,dagli spazi sociali, dai centri culturali, avranno conseguenze sociali e politiche molto alte.
ASSOCIAZIONE CULTURALE CASA DELLA PACE
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