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Trento. Lo scandalo dei vitalizi continua

Il lupo perde il pelo ma non il v(ita)lizio. 

Mercoledì 29 marzo, presso il tribunale di Trento, si svolge un’altra udienza del processo civile per il giudizio sul ricorso degli ex consiglieri regionali (circa 60) contro il taglio pur minimo delle anticipazioni dei vitalizi previsto dalla nuova legge regionale n°4/2014; gli ex consiglieri si appellano alla inviolabilità dei diritti acquisiti. 

Ma di quali diritti acquisiti?

Di diritti acquisiti parliamone con i pensionati a 463 euro al mese (assistiti dalla Caritas), con gli esodati, con chi ha subito le conseguenze della legge Fornero o con chi dovrà accendere un mutuo per la pensione anticipata (v. APE), con chi si è visto cancellare l’art. 18, con gli oltre 20.000 disoccupati trentini, con i precari sottopagati che non vedranno l’ombra della pensione, con i giovani ed anziani che non si possono più curare e che non riescono ad arrivare a fine mese . Ricordiamo che in questi anni questa classe politica HA SPERPERATO 50 MILIONI TRA LIQUIDAZIONI D’ORO, VITALIZI E ALTRE PREBENDE IMMERITATE .

E’ di questi giorni la decisione del giudice Beghini di rimandare la decisione sui ricorsi alla Corte Costituzionale, su una non manifesta infondata questione di incostituzionalità sull’attualizzazione dei vitalizi in base alla legge 4/2014. Di conseguenza il presidente del Consiglio Regionale blocca la restituzione forzosa di Trentino riscossioni. Il 29 marzo si svolgeranno altre udienze davanti al giudice Morandini per proporre altre questioni di incostituzionalità da parte degli ex consiglieri che sostanzialmente non accettano i seppur minimi tagli previsti dalla sopracitata legge regionale, tra cui l’aumento al 12% del contributo di solidarietà.

Noi vogliamo parlare di EQUITÀ E DI EGUAGLIANZA FRA CITTADINI: Vi sembra equo che un consigliere riceva una liquidazione di 652mila euro netti dopo solo 15 anni di lavoro?? BASTA CON QUESTA VERGOGNA DEI VITALIZI

Si ricorda che è stato istituito il Fondo delle Restituzioni per avviare progetti per l’occupazione, politiche familiari e sociali. CHE FINE HA FATTO E SOPRATTUTTO CHE FINE FARA’ SE LA CONSULTA RICONOSCESSE COME INCOSTITUZIONALE IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ ?

Per tutto questo il 29 marzo dalle ore 9 alle 14 siamo presenti con un presidio in largo Pigarelli (di fronte al Tribunale) per protestare e tenere alta l’attenzione sulla questione, che ormai ha risalto nazionale, e che sta a cuore a tutti i cittadini che i diritti sociali minimi sanciti dalla Costituzione se li son visti e se li vedono tagliare ogni giorno.

PARTECIPIAMO IN TANTI E TANTE PERCHÉ PARTECIPARE E’ ESERCIZIO DI DEMOCRAZIA!
 

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