Al sindaco di Acicastello, il democristiano doc Filippo Drago, che ha aderito al leghismo di "Noi con Salvini", una volta convocato in Prefettura assieme ad altri sindaci della provincia di Catania, è stato comunicato che il suo Comune dovrà ospitare – in base all’accordo sottoscritto nei mesi scorsi dal governo e dall’Associazione nazionale comuni italiani – 80 migranti. Secondo quell'accordo ogni Comune dovrà accogliere 2,5 migranti ogni 1000 abitanti. Dunque Acicastello, che conta 20mila residenti, deve ospitare 80 migranti.
A questo punto inizia una vera e propria sceneggiata tragicomica da parte del sindaco di Acicastello, che il 20 aprile, in una manifestazione svolta all'interno di un hotel della scogliera, aveva accolto Matteo Salvini: la manifestazione si doveva svolgere nella piazza centrale del centro marinaro, ma a causa delle forti proteste del movimento "MAI CON SALVINI", si è svolta "in privato".
Nel primo atto, il Drago leghista afferma: "Ho premesso che l’accordo fatto dall’Anci è sbagliato perché non tiene conto della peculiarità dei luoghi. Ci sono Comuni che possono ospitare perché hanno le strutture adatte e Comuni, come quello di Acicastello, che hanno una grande vocazione turistica, la maggiore capacità di posti letto dopo Catania e centinaia di ristoranti. Cosa accadrebbe con 80 migranti che girano per il paese, tra l’altro senza un aumento delle forze di polizia? Qualora si dovesse procedere a mantenere questa decisione, perché la Prefettura rende conto al Governo, considerato che nel mio programma elettorale questo tipo di attività non era prevista, perché nessuno di noi avrebbe immaginato di dovere accogliere migranti in estate, mi sarei rivolto ai miei concittadini attraverso una petizione o un referendum consultivo per chiedere che il nostro territorio non sia inserito nel bando. Sarebbe paradossale che un albergatore, o peggio ancora uno che ha ristrutturato l’albergo con i fondi europei, lo destini all’accoglienza dei migranti e non dei turisti. Così viene svalutata la vocazione turistica castellese. Sono preoccupato. E peggio ancora per l’accoglienza diffusa. Gli appartamenti d’estate si affittano ai turisti. Li diamo ai migranti? Ma i migranti rimarrebbero tutto l’anno".
Nel secondo atto, il Drago leghista afferma: "Non è una scelta di semplice portata per il nostro territorio, perché si snatura. Io non sono contro, ma è cambiare completamente la tradizione e la cultura di un territorio. E’ stravolgere ciò che siamo oggi. Mi dicono che non sono capace di fare sviluppo turistico ed è quello su cui mi voglio concentrare, ma lo Stato oggi mi chiede di fare un’altra cosa. Per questo ho deciso di indire una petizione per chiedere al Governo di considerare la peculiarità dei territori e di tenere conto della volontà dei popoli. Tra l’altro la provincia di Catania è tra quelle che accoglie più migranti. Al porto ne sbarcano a migliaia e al Cara ne sono passati decine di migliaia. Avrebbero potuto scegliere altre parti d’Italia diverse dalla provincia di Catania. Io non dico di non accoglierli. Dico non ad Acicastello. Questa decisione non è stata oggetto di confronto in campagna elettorale. Voglio sottoporla ai miei concittadini. Al contrario: sono democratico. Non mi prendo da solo la responsabilità di decidere che fare. Nessuno avrebbe mai pensato una cosa del genere: trasformare le nostre strutture ricettive in ostelli per migranti".
Nel terzo atto, il Drago leghista afferma: "Non è questione di razzismo. E’ il contrario. Se Acicastello avesse avuto strutture pubbliche adeguate ad accogliere i migranti avrei proposto comunque una petizione o un referendum, ma sarebbe stato tutto più semplice. Ma così si svilisce la situazione del Comune. Mi rimetto alla volontà della popolazione. Devo tenere conto di ciò che vuole la mia società. Il sindaco deve tenere conto dell’umore della propria popolazione. E poi ad Acicastello gli abitanti sono 20 mila solo sulla carta perché d’estate si decuplicano. Con le case al mare, gli ospiti degli alberghi, le persone che frequentano i lidi di giorno e ristoranti e pizzerie di sera siamo 100 mila persone, con strutture viarie del tutto insufficienti. Si aggiungerebbe tensione su tensione".
Nel quarto atto, infine, poche ore fa, il Drago leghista, direttamente dal suo account Facebook afferma: "Migranti ad Aci Castello: possibilità di accoglienza tra le famiglie. Cari amici ieri mattina ho avuto un colloquio con la Prefettura di Catania nel corso del quale, avendo avuto modo di appurare in questi giorni la sensibilità di diversi nostri concittadini, mi sono fatto promotore dell'applicazione ad Aci Castello del protocollo di accoglienza dei migranti tra le famiglie castellesi.
Dalla Prefettura si sono mostrati disponibili a questa eventuale soluzione. Del resto sono stato io stesso, ribadendo il fatto che il nostro è un territorio, seppur accogliente, a forte vocazione turistica e senza strutture idonee ed in grado di poter sostenere la richiesta di alloggio, a propormi come vero e proprio trait d'union per accogliere i migranti con questa modalità, segnalando le famiglie che vogliono impegnarsi volontariamente per questa causa. Pertanto non abbiate dubbi che, come primo cittadino, continuerò ad ascoltare ed interpretare al meglio il vostro sentimento per dare le giuste risposte su un fatto così delicato".
Che dire? Il sindaco di Acicastello, dopo aver lanciato, in stile leghista, la crociata contro la presenza dei migranti, stamattina si è trasformato "in promotore dell'applicazione ad Aci Castello del protocollo di accoglienza dei migranti tra le famiglie castellesi".
E la petizione? Il referendum? La tensione su tensione? Il programma elettorale? La difesa della razza?
Gira con insistenza la voce che Filippo Drago, già alla sua seconda sindacatura – e ad Acicastello il prossimo anno si vota per il rinnovo dell'amministrazione comunale – potrebbe essere il candidato leghista alle elezioni regionali di novembre. In questo caso, a giorni, si dovrebbe dimettere dalla carica di primo cittadino. Ma, il Drago leghista ha un grosso problema politico con il centrodestra castellese, ossia con la stessa maggioranza che l'ha sostenuto in questi quasi 10 anni di sindacatura. Infatti, esponenti della giunta hanno pubblicamente manifestato la propria avversità alla Lega Nord e alla scelta leghista del Sindaco. Stessa cosa anche anche fra i consiglieri comunali.
Inoltre, nelle quattro frazioni di Acicastello, tantissimi cittadini non accettono l'ostilità contro i migranti espressa dal sindaco. Al Drago leghista, insomma, i conti dei voti non tornano, e, allora si autopropone "come vero e proprio trait d'union per accogliere i migranti ".
La tragicomica sceneggiata continua…
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