Stamattina abbiamo ricevuto questo messaggio da parte di alcuni operatori di un ospedale della Valle d’Aosta. Lo pubblichiamo qui di seguito e esprimiamo piena solidarietà per le lavoratrici e lavoratori del comparto Sanità.
Tuteliamo i loro diritti e la loro sicurezza, se #andràtuttobene sarà soprattutto grazie a loro.
“Ci sentiamo disarmati, come soldati in trincea, a corpo nudo e con un solo fucile contro una moderna mitragliatrice automatica.
In piena emergenza, la Sanità pubblica valdostana sta mostrato tutte le sue lacune economiche e organizzative. Leggere i proclami dei politici e dirigenti AUSL sui giornali ci fa venire la pelle d’oca, sono vergognosi.
Noi lavoratori del comparto sanitario siamo arrabbiati. La comunicazione da parte dei vertici spesso è incompleta, non tempestiva e farraginosa. Siamo disorientati.
La dotazione di mascherine è insufficiente, al punto che persino alcuni medici sono stati “invitati” a non indossarle negli spazi comuni.
Gli ambulatori che effettuano prestazioni pubbliche sono stati immediatamente sospesi per emergenza sanitaria, al contrario gli ambulatori di Via Guido Rey che effettuano prestazioni intramoenia risultano regolarmente operativi!
Ci chiedono collaborazione, sforzo, impegno, disciplina, rispetto degli ordini. In tempi di emergenza la nostra disponibilità è triplicata.
Ma i dispositivi di protezione individuale dove sono? Dov’è il rispetto delle regole da parte del datore di lavoro?
Tutti i bar della Valle sono giustamente chiusi, tranne quelli degli ospedali. Ma a noi non interessano cappuccino e brioche, noi vogliamo il pane.”
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