Lodevoli i volontari che rispondono all’appello dei sindaci, però non è una soluzione degna a livello istituzionale.
Penso che un ragionamento sulla gestione dei servizi socio-sanitari agli anziani in VDA prima o poi bisognerà farlo e bisognerà trovare risposte alle domande che in tanti da tempo ci poniamo.
Per esempio:
– è giusto che questo servizio fondamentale alla persona sia così caro?
– perché il personale OSS nelle micro è sempre al minimo, anche in periodi normali?
– è onesto che per lavorare in queste strutture, OSS e infermieri debbano superare una prova di francese se assunti dal pubblico (che è sinonimo di maggiori garanzie e tutele sia per gli ospiti che per i lavoratori) e che invece non sia richiesta la conoscenza della lingua se lavorano per i privati a cui viene affidata la gestione? Non è una grande ipocrisia?
Io conosco molte OSS perlopiù non originarie della Valle d’Aosta ma anche valdostane che alle chiamate pubbliche e ai concorsi nemmeno si presentano perché non sanno abbastanza bene la seconda lingua ufficiale, pur continuando a lavorare nelle micro tramite assunzioni private con contratti che spesso vanno di 4 mesi in 4 mesi.
E la stessa cosa succede agli infermieri.
Incredibile dover arrivare al collasso ed essere costretti a chiedere aiuto alla popolazione pur di non mettere mai in discussione il sistema.
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