Il 18 maggio 2022 al Tribunale di L’Aquila, si terrà l’udienza, con giudizio immediato, nei confronti di 27 dei 31 attivisti raggiunti dal decreto penale di condanna, per aver manifestato, il 24 novembre 2017, contro la tortura del 41 bis e l’accanimento vessatorio
dell’amministrazione penitenziaria nei confronti della prigioniera politica Nadia Lioce.
Quel giorno infatti si teneva la terza udienza di un processo alla
detenuta, accusata di aver turbato la quiete di un carcere che l’ha
sepolta viva, attraverso una serie di “battiture” delle sbarre con una
bottiglietta di plastica.
La protesta della Lioce ebbe luogo da marzo a settembre 2015, in seguito alla sottrazione di documenti e atti giudiziari dalla sua cella, e si interruppe quando questi le vennero restituiti.
Oltre a comminarle una settantina di provvedimenti disciplinari, fu trascinata a processo per essersi opposta a un decreto penale di condanna con cui si pretendeva il risarcimento dei “danni” arrecati al blindo da una bottiglietta di plastica.
Quel processo, e la mobilitazione conseguente, scoperchiarono un vero e proprio vaso di Pandora, da cui fuoriuscirono prepotentemente tutti i mali del regime speciale. Un regime che vieta l’uso della parola, lo studio, la lettura, la scrittura, il confronto con gli altri, cosicché lo stesso reato per cui Nadia Lioce veniva perseguita si configurava come un reato impossibile. E infatti fu assolta.
Oggi, chi aveva protestato in maniera legittima e pacifica contro un regime indegno di uno stato di diritto, viene trascinato a processo, sulla base di una legge di polizia fascista, per aver esercitato un diritto costituzionalmente garantito.
Una legge fascista e politica (art. 18 comma V del RD del 18 giugno
1931), come politico è il silenzio assordante sulle torture e i massacri
nelle carceri, usate come vere e proprie discariche sociali e soprattutto come deterrente delle lotte sociali.
Per questo anche il processo sarà un processo politico, e in occasione dell’inizio dell’udienza, invitiamo tutte e tutti a partecipare alla conferenza stampa al Bistrò L’altra Elodia, di fronte al Tribunale dell’Aquila, il 18 maggio alle ore 10 per riprendere la
parola e la critica contro un sistema politico che fa della repressione
poliziesca e della barbarie del carcere, gli strumenti principali per il controllo sociale.
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