Ieri a L’Aquila, in concomitanza con la prima udienza del processo ad Anan, Ali e Mansour, si è svolto un presidio solidale davanti al Tribunale.
L’avvocato difensore Flavio Rossi Albertini ha denunciato al termine dell’udienza come i diritti della difesa siano stati pesantemente pregiudicati dalle decisioni del tribunale di non accogliere la gran parte dei testimoni e consulenti a discarico degli imputati.
Anche i verbali degli interrogatori condotti dallo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) e dalla polizia israeliana contro alcuni degli imputati sono stati in gran parte ritenuti accettabili dal tribunale. La difesa aveva chiesto che questi documenti non venissero ammessi in quanto non affidabili. Questi interrogatori, come denunciato da molti organismi internazionali per i diritti umani, vengono condotti con tecniche di torture acclarate e molte dichiarazioni estorte.
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