Da alcuni giorni all’esterno dell’ospedale di Nola (Napoli) è stato montato un gazebo dall’Unione Sindacale di Base per protestare contro il licenziamento di una propria delegata – la compagna Gina Atripaldi – che è una addetta ad una ditta di pulizia che opera nel plesso ospedaliero.
La ditta in questione è la Flash Srls del Consorzio Seaman ossia uno dei tasselli con cui si compone l’intrigata ragnatela che costituisce il mondo degli appalti e dei sottoappalti che è la caratteristica del sistema dei servizi che ruotano attorno al mondo della Sanità e della Pubblica Amministrazione. Un mondo, spesso, caratterizzato da lavoro nero, malsano e malpagato dove i diritti sociali e sindacali sono una eccezione e dove vigono relazioni sindacali complicate e complesse.
La compagna Gina Atripaldi ha caratterizzato, in questi anni, il proprio impegno sindacale nel richiamare l’azienda al rispetto dei termini contrattuali, in particolare ai ritardi nel pagamento delle spettanze, oltre che nel rispetto delle condizioni di igiene e sicurezza. Tale attività ha evidentemente messo in crisi un sistema di appalti basato sul ricatto e sul furto dei diritti che a Nola, come altrove, si consuma quotidianamente.
In questi giorni alla compagna Atripaldi ed all’Unione Sindacale di Base stanno giungendo attestati di solidarietà e di vicinanza umana e politica (dal parroco di Pomigliano, Don Peppino Gambardella, sempre vicino alle vertenze operaie, ad Eurostop Campania agli attivisti di Potere al Popolo dell’area nolana) a testimonianza di una costante attività svolta tra i lavoratori delle ditte e dell’intero ospedale di Nola.
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