Nessun bavaglio alla libertà di espressione e di organizzazione!
L’Unione Sindacale di Base solidarizza con il proprio compagno, Giuseppe Gigante, lavoratore della CTP, fatto oggetto di una perquisizione domiciliare ed informatica ad opera della Procura della Repubblica e da un non meglio identificato “gruppo antiterrorimo”.
L’Unione Sindacale di Base denuncia la bizzarra – quanto inquietante – modalità operativa, la quale non solo si configura come un evidente vulnus antidemocratico, ma costituisce un pericoloso precedente che può ritorcersi contro la libera espressione di idee ed opinioni.
In un contesto, come quello dei Social, dove abbondano fake news, bufale mediatiche, volgarità di ogni tipo, insulti sessisti e razzisti, i solerti inquirenti della Procura della Repubblica partenopea appuntano la loro attenzione repressiva contro alcune frasi e considerazioni, di ordine generale, che il compagno Peppe avrebbe scritto in riferimento alla quotidiana ed impunita strage di operai che avviene nel mondo del lavoro.
Questo atto di paranoico controllo segna un ulteriore salto di qualità dell’azione penale ai danni delle libertà individuali, collettive e della libera espressione di opinioni e stati d’animo particolarmente all’indomani di eventi (come quello dei quotidiani omicidi sul lavoro) che colpiscono la sensibilità e la coscienza di ognuno di noi.
La vicinanza umana e politica a Giuseppe – quindi – non è solo un elementare elemento di solidarietà verso un lavoratore ed un attivista sociale sempre in prima fila nei conflitti metropolitani ma è un campanello d’allarme – che come Unione Sindacale di Base – facciamo squillare per invitare i lavoratori, i disoccupati, i precari, i movimenti sociali ma anche le forze politiche e culturali che hanno a cuore la piena libertà di lotta e di organizzazione a schierarsi pubblicamente nella condanna di questo maldestro comportamento autoritario e repressivo.
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