La infinita stagione campana dell’emergenza rifiuti ha avuto ricadute pesantissime nel nostro territorio. Ai soprusi di chi lo ha martoriato per ragioni di profitto e di chi ha deciso di cambiarne la “destinazione d’uso”, trasformandone aree gigantesche in sversatoi regolari o illeciti di rifiuti di ogni sorta, la cittadinanza locale ha saputo in più occasioni opporre resistenza e organizzare importanti mobilitazioni.
Nel 2014, in concomitanza con il commissariamento del Comune di Giugliano per infiltrazioni camorristiche, il Movimento Lavoratori e Disoccupati e comitati sorti spontaneamente contro la gestione irrazionale della TARES e le relative cartelle di pagamento “impazzite” (aumenti indiscriminati e senza alcuna previsione di agevolazioni per le fasce deboli), hanno dato vita a numerosi presidi e momenti di contestazione, con lo scopo di rimodulare la tassa.
Tale fermento sociale, tuttavia, ha infastidito non poco il vertice che all’epoca era insediato al Commissariato locale, che nel giro di pochi mesi ha brillato per la proliferazione di denunce ai danni dei cittadini in protesta.
Dalla gestione dell’ordine pubblico in piazza, si è passati ad una “gestione differita” del conflitto sociale, con l’intervento della magistratura.
Più e più cittadini, non sempre militanti politici di lungo corso o attivisti ambientali, si sono ritrovati invischiati in processi penali con accuse anche gravi.
Tra questi Ciro Silvestri, attivista ecologista da sempre, che non si è mai tirato indietro dinanzi alle mobilitazioni sociali, a difesa della integrità del nostro territorio, contro gli scempi ambientali e le loro conseguenze.
Ciro è stato condannato in primo grado per “oltraggio al pubblico ufficiale” perché avrebbe offeso le “istituzioni” o, più precisamente, due funzionari di polizia. Tutto ciò, nonostante gli stessi testimoni della accusa abbiano dichiarato che offese nei propri confronti da parte di Ciro non ne siano mai arrivate.
Preoccupa che in uno Stato di diritto la critica, anche aspra, alle istituzioni possa sfociare in un processo penale e addirittura in una condanna. L’art. 21 della Costituzione tutela la libertà sacrosanta di manifestazione del pensiero: soprattutto di quello critico.
Le giuste ragioni del conflitto sociale e della tutela dell’ambiente non verranno zittite da una sentenza, non verranno fermate da nessuna denuncia. Come “Potere al Popolo” di Giugliano esprimiamo la nostra massima solidarietà a Ciro, amico di lotta.
Chi tocca uno, tocca tutti!
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