il 14 dicembre il Tribunale di Aversa processa compagne e compagni accusati di lesa maestà contro il presidente della Regione De Luca.
Ad Aversa, nella Terra dei Fuochi, si muore dei veleni sparsi e seppelliti per anni dagli sporchi affari delle imprese industriali e della camorra. C’è chi da sempre lotta contro questa aggressione alla salute e alla vita e il potere democratico dovrebbe essere al suo fianco. Invece De Luca ha spesso minimizzato e sostanzialmente negato quanto tutti sanno e subiscono. Con il suo finto meridionalismo, in realtà una versione del peggiore leghismo, De Luca è arrivato a dire che la Terra dei Fuochi è al Nord.
Così il 30 novembre 2019 il presidente si è recato ad Aversa pensando di ricevere ovazioni dal popolo che aveva liberato dai veleni semplicemente negandoli. Invece attivisti antimafia ed ambientalisti l’hanno contestato e c’è stato un lancio simbolico di sacchetti di rifiuti, uno dei quali ha persino osato sfiorare il presidente campano. Che offeso a morte ha subito urlato allo squadrismo e pretesa la massima severità dello stato verso i contestatori. Lo stato ha prontamente eseguito e così il 14 dicembre inizia il processo a dieci attivisti, di Stop Biocidio, USB, #PoterealPopolo.
Sono vicino a tutti loro, ma un abbraccio particolare va ai miei amici e compagni Arianna Organo e Gianni Giovine . Gli imputati sono colpevoli di lottare per la salute e la solidarietà, i reati più gravi e più duramente perseguiti nella nostra attuale Repubblica.
In più il cacicco neo borbonico De Luca ha subito un affronto alla bolla della propria arroganza, che passa ogni minuto a gonfiare. Così mentre nella Terra dei fuochi ci si ammala e si muore per i veleni, vanno a processo coloro che quei veleni denunciano.
È la ferrea regola non scritta, ma fermamente applicata, dal potere: chi denuncia l’ingiustizia ed il male finirà denunciato in tribunale.
Forza compagne compagni siamo con voi.
Il 14 dicembre alle 930 Potere al Popolo organizza un presidio davanti al Tribunale di Aversa.
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