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No al decoro urbano e alle finte opposizioni. Nessuno ci rappresenta!

Una narrazione di “sinistra” vorrebbe che questo provvedimento sia la conseguenza del decreto anti-rave del “fascista” governo Meloni. Ma in realtà non è così: da quando l’amministrazione Manfredi si è insediata ha dato vita, ogni 6/7 mesi, a qualche provvedimento repressivo mascherato come decoro urbano. Piuttosto che contrastare la radice del problema, l’overtourism (il fenomeno di gentrificazione e turismo povero e di massa che invade le vie del centro) se ne contrastano, invece, maldestramente e ipocritamente gli effetti.
Se una settimana fa la “sinistra” si era spesa per difendere il diritto alla protesta contro il decreto anti-rave della Meloni, lo stesso non fa per il Decoro Urbano. Uno dei provvedimenti del decoro Urbano è quello in cui si vieta l’esposizione di striscioni in luoghi storici, vietando praticamente una forma di dissenso. E cos’è questo se non una sospensione del diritto alla protesta?
Poi via via ci sono provvedimenti classisti e da coprifuoco, come quello che vieta la vendita ai semafori, il mangiare e il bere ai clochard.
Oppure proposte come quella di Gennaro Esposito (gruppo Manfredi) che voleva vietare dopo l’1:30 il consumo di qualsiasi cibo o bevanda per strada. Intanto sarà vietato l’asporto dopo le 24, la musica, la street art, insomma tutto quello che ha caratterizzato il centro in questi anni non viene regolamentato ma vietato.
Ci sarebbe anche un’ordinanza che vieterebbe alle discoteche, già da qualche anno di vendere alcolici dopo le 3. Ma se ci si fa un giro nelle discoteche della zona si vede che si ha a che fare evidentemente con “amici” di Manfredi, che godono di immunità, potendo fare quello che gli pare fino alle 6 di mattina.
Ma ci sono due elementi che vanno analizzati: il primo è che questo sindaco e la sua amministrazione sono completamente fuori dal conoscere e vivere questa città. Come si fa ad agire in questo modo contro la povertà in una città sempre più povera, contro le occupazioni delle case in una città con un’emergenza abitativa devastante?
Come si fa a fare un provvedimento del genere in una città dove la vita notturna e in strada lo hanno nel DNA? Forse devi accontentare qualche amico che la gente la vuole rinchiusa nei locali a spendere cifre folli per roba di dubbio gusto?
Ultima considerazione la dedichiamo alle finte opposizioni come quella di D’Angelo che tolta la dicitura “bivacco ” (unica cosa che lo infastidiva, perché poteva alludere al fascismo) ha evitato anche di presentarsi in aula lasciando il collega Andreozzi da solo in una penosa e commovente opposizione.
Speriamo che fuori il circo comunale, tutti possano prendere una posizione, soprattutto perché tutto questo avviene poco prima della Street Parade contro il decreto anti-rave, che forse qualcuno a sinistra vorrebbe strumentalizzare contro la Meloni, ma per quanto ci riguarda coinvolge anche e soprattutto Manfredi, la “sinistra” e tutte le sue finte opposizioni.
Opponiamoci e riconquistiamo la CITTÀ NEGATA!

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