300, 500, fino a 1000 euro a notte. Sono i prezzi di una camera per due persone, a Napoli, per questo fine settimana. Basta fare una rapida ricerca sulle piattaforme di prenotazione online, per rendersi conto che il mercato è impazzito, perché proprio domenica 30 aprile potrebbe arrivare il trofeo che la città attende da 33 anni.
Che la vittoria del campionato potesse essere una spinta per l’economia della città era già stato stimato. Il primo in classifica, infatti, diventa automaticamente un brand di successo su cui tutti vogliono investire.
Il trionfo del Napoli, però, arriva in un momento in cui la città vive, per la prima volta, il fenomeno del turismo di massa.
Un’onda che la politica ha, per il momento, rinunciato a regolamentare.
La festa popolare, allora, ha ceduto il passo alla speculazione, in una continua corsa al rialzo dei prezzi che, dalle camere d’albergo, arriva fino ai prodotti tipici. In molti scrivono che titolo di campione d’Italia sarà per Napoli l’occasione del riscatto. Ma esattamente per chi? Non certo per i tanti lavoratori sottopagati del settore turistico. Non per i residenti costretti a lasciare il centro storico per gli affitti troppo alti.
A Napoli, il turismo è diventato, negli ultimi anni, una monocoltura economica, che sta cambiando profondamente il volto della città. Del modo in cui tutto questo sta avvenendo, a spese di lavoratori, studenti e residenti, parleremo giovedì 4 maggio, all’assemblea convocata da SET Napoli – i diritti al tempo del turismo al cortile di Santa Chiara.
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