A pochi giorni dalla brutale morte di Satnam Singh, il bracciante agricolo che lavorava nelle campagne di Latina, appuntamento sabato mattina alle 10 a Piazza Garibaldi.
Iniziativa organizzata in realtà da tempo dal Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli. Contro razzismo e sfruttamento. Ovvero le 2 piaghe che affliggono i lavoratori provenienti da altre parti del mondo in questo paese.
Fin dalle nove sotto la statua di Garibaldi iniziano a riunirsi i primi gruppi di immigrati provenienti dalla provincia. Famiglie con bambini in carrozzina , ragazzotti con bandiere del proprio paese, altri con quella palestinese; d’altronde al corteo ha aderito anche il Coordinamentoper la Palestina di Napoli a ricordare il genocidio in atto a Gaza.
Spicca il gruppo di ragazzi del Burkina Faso con maglietta con i colori nazionali e slogan in sostegno di Ibrahim Traorè , il giovane presidente golpista autodichiaratosi nuovo Thomas Sankara e stessa voglia di emanciparsi dal giogo colonialista delle potenze occidentali. Francia in primis. Tante anche le bandiere di Potere al Popolo, unica forza politica organizzata presente oggi.
Il sole picchia forte e si cerca necessariamente l’ombra, la piazza inizia a riempirsi e alle 10 e mezza il corteo inizia a muoversi lungo il Rettifilo. Migliaia di persone che chiedono rispetto e diritti , lo urlano forte attraverso gli slogan, gli interventi al microfono. Un corteo che può definirsi rabbioso e sereno allo stesso tempo.
Sprizza infatti determinazione in un contesto di lavoratori con famiglia, bambini che marciano ordinati vicino le mamme , adolescenti che fanno casino. Una composizione sociale che spesso manca nelle manifestazioni della attuale sinistra italica.
La fermata più lunga il corteo la effettua in via Medina, di fronte la questura di Napoli, e non è un caso. Perché le lungaggini burocratiche del ministero degli interni e talvolta le piccole angherie dei funzionari, rendono la vita ulteriormente complicata per migliaia di famiglie ed individui. E talvolta un vero inferno kafkiano.
Il corteo va a terminare poi in piazza del municipio tra musica e proclami. Innanzitutto i complimenti al Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli per l’organizzazione e la dimostrazione di vero radicamento sociale.
Un movimento poco avvezzo alle retoriche su melting pot e multiculturalismo e più concentrato invece su organizzazione e bisogni concreti. Ciò che manca è invece la presenza dei sindacati. Sia chiaro: tanti attivisti sindacali erano presenti al corteo ma nessuno con la propria organizzazione.
Eppure oggi è sfilata una parte importante del tessuto lavorativo della città metropolitana. Operai dei servizi, del terziario, del manifatturiero, dell’agricoltura e dell’edilizia . Forza lavoro da sindacalizzare e conquistare alla lotta.
In finale una bella giornata di civiltà che si spera possa seguirne altre del genere. Ne ha bisogno questa città e ne ha bisogno questo Paese in cui il razzismo generato da media e politica continua ad essere utilizzato per toglier diritti al lavoro e alla cittadinanza. Razzismo a generare poi sfruttamento. Ciò che appunto la manifestazione di oggi ci ha voluto dire.
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