Menu

Napoli. Le lacrime di coccodrillo sulla tragedia di Forcella

L’esplosione che ha distrutto il tugurio in cui “abitavano” alcuni cittadini dello Sri Lanka e ha causato la morte di uno di loro, oltre al grave ferimento di altri 3 non è la “conseguenza del destino”, ma è il naturale approdo di una allucinante condizione di sopravvivenza, in cui erano costrette queste persone.

Non è un mistero per nessuno che nella nostra città esista un prospero mercato degli affitti, che fa profitti enorme sulla pelle degli immigrati e dei settori popolari.

Case fatiscenti, bassi inabitabili, strutture inadeguate e vere e proprie grotte vengono affittate, frequentemente a nero, senza nessuno controllo di sicurezza e di qualsiasi requisito di abitabilità.

Il Comune, le Municipalità e la Prefettura sono ampiamente a conoscenza di questo fenomeno ma non intervengono favorendo, di fatto, illegalità, economia criminale, evasione fiscale e mettendo a repentaglio la vita delle persone.

La stessa dinamica dei soccorsi, sabato sera, ostacolata da auto in sosta vietata, paletti abusivi e tavoli di bar e trattorie predisposti oltre ogni regola urbanistica, testimonia i guasti di una turistificazione selvaggia del territorio del centro storico.

Potere al Popolo di Napoli è solidale con i cittadini e l’intera comunità Skrinlankese della città, ma denuncia, ancora una volta, le palesi conseguenze antisociali di un territorio messo sconsideratamente a valore, oltre ogni elemento di sicurezza sociale e di qualità della vita.

Dopo i morti di Scampia, oggi, registriamo nuovi lutti a Forcella, sempre derivanti dall’assenza di un dignitoso diritto all’abitare con buona pace delle chiacchiere demagogiche che, in simili occasioni, arrivano da Palazzo San Giacomo.

Potere al Popolo continua la sua battaglia a difesa dei settori popolari della città, contro i progetti di trasformazione urbanistica e territoriale che penalizzano le classi subalterne favorendo le grandi immobiliari, il partito del cemento, dell’illegalità e delle produzioni di morte.

È tempo di indignarsi, è tempo di mobilitarsi e di lottare!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *