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Incontro al comune di Napoli: rapporto al territorio

Giovedì 19 dicembre, come già preannunciato attraverso i social, attivisti del territorio della Casa del Popolo Raffaele Perna e del Comitato Civico di San Giovanni hanno organizzato un presidio presso Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, per incontrare l’assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile con delega al mare e alle acque, prof. ing. Edoardo Cosenza.

Tale iniziativa rientra ed è in continuità con il percorso avviato lo scorso 9 ottobre (vedi comunicato/report del 10 ottobre e del 15 novembre, consultabili sulla pagina Facebook della Casa del Popolo Raffaele Perna).

Le iniziative intraprese finora sul tema mirano a ricostruire la reale situazione del mare, considerando che durante l’estate scorsa, contro ogni evidenza, si è assistito a una vera e propria campagna mediatica che non ha fornito tutte le informazioni sulla reale condizione delle acque marine e del litorale.

L’iniziativa si inserisce in un percorso che pone al centro la questione della bonifica delle acque, della loro balneabilità e, più in generale, dell’inquinamento del mare lungo la linea di costa di Napoli Est, con particolare attenzione al litorale che attraversa la VI Municipalità.

La delegazione, composta da Enzo Morreale (Comitato Civico di San Giovanni), Mimmo Cordone (Potere al Popolo) e Aldo Pappalepore (Rete Sociale No Box – Diritto alla Città), ha incontrato l’assessore Cosenza, coadiuvato dall’ing. Speranza di ABC Napoli e dai responsabili dei servizi comunali coinvolti (l’arch. Iervolino e gli ingegneri Catapano, Napolitano e Camilli).

Successivamente alle presentazioni, Mimmo Cordone chiarisce il motivo della richiesta di incontrare il Comune di Napoli, in particolare l’assessore competente per le problematiche in oggetto. L’assessore Cosenza sottolinea di aver letto i resoconti, notando anche gli aspetti che hanno caratterizzato gli incontri precedenti, in particolare le polemiche che, in alcuni casi, sono risultate piuttosto vivaci.

L’ing. Speranza, in apertura, ipotizza l’uso di registrazioni durante gli incontri precedenti, vista la precisione dei dettagli riportati nei resoconti. Tuttavia, smentendo tale pratica, la delegazione ha chiesto se i resoconti pubblicati finora contenessero un’interpretazione difforme rispetto a quanto dichiarato sulla problematica. Da questo punto di vista, non è emerso alcun rilievo critico degno di nota.

Si evidenzia, inoltre, che i resoconti pubblicati hanno generato un notevole scompiglio tra gli addetti ai lavori, che, in sedi separate, si accusano reciprocamente delle responsabilità per le precarie condizioni del mare, salvo poi ricompattarsi quando siedono tutti insieme allo stesso tavolo.

Cordone ha esposto brevemente che gli incontri, prima con ABC e poi con la Regione, nascono dalla situazione altalenante della scorsa estate, caratterizzata da un susseguirsi di ordinanze del Sindaco sulla balneabilità, inizialmente vietata e poi reiteratamente riammessa.

La delegazione ha fatto notare che, durante l’incontro svoltosi in Regione, è emerso che a determinare l’inquinamento registrato all’inizio dell’estate hanno contribuito, secondo la versione fornitaci, i lavori eseguiti dal Comune di Napoli sulla rete fognaria, i quali hanno evidenziato carenze progettuali.

Tali carenze sarebbero state successivamente “risolte” tramite un ordine di servizio della Regione alla SMA Campania, che avrebbe posto rimedio con l’esecuzione dei lavori necessari. Questa versione ha suscitato il risentimento esplicito dei tecnici comunali presenti, rimasto però inespresso grazie all’intervento piuttosto risoluto dell’assessore.

Al di fuori della riunione, gli stessi tecnici ci hanno espresso il loro apprezzamento e hanno chiesto di adoperarci per organizzare una riunione congiunta con tutti gli organi competenti, al fine di individuare le responsabilità e confutare quanto dichiarato nelle altre sedi.

L’assessore Cosenza ha commentato che, mentre l’amministrazione De Magistris dichiarava la non balneabilità per l’intera fascia costiera, l’attuale amministrazione, sulla base dei dati forniti dall’ARPAC, ha conseguito un importante risultato relativo alla recuperata balneabilità del tratto costiero di Pietrarsa. Ha inoltre chiesto alla delegazione di riconoscere esplicitamente tale risultato con un semplice “”.

La delegazione ha replicato che la problematica richiedeva una risposta articolata, considerando i diversi aspetti della questione, a partire dal reiterato divieto di balneazione che ha caratterizzato tutta la scorsa estate.

L’assessore ha obiettato che il criterio utilizzato dall’ARPAC, che effettua i prelievi seguendo il calendario fissato dalla normativa, non tiene conto delle piogge che si riversano negli alvei, alterando sensibilmente lo stato effettivo della qualità delle acque. Ha poi sottolineato che la pioggia “travolge tutto e trascina di tutto a mare”.

L’assessore ha insistito più volte sulla recuperata balneabilità nel tratto di Pietrarsa sollecitandoci a riconoscerne il valore che tuttavia non abbiamo ritenuto di riconoscere per la specificaconoscenza dello stato dei luoghi che ci dicono cose discordanti.

L’assessore Cosenza ha,in più occasioni, sottolineato la personale conoscenza dell’Area Orientale, e specificatamente di San Giovanni, che lo sostiene nella convinzione che ultimamente si siano prodotti significativi risultati ed altri ancora saranno conseguiti a breve. La delegazione ha evidenziato di conoscere altrettanto approfonditamente la realtà territoriale tale per giungere a conclusioni diverse.

Vista l’insistenza nel sollecitare il riconoscimento sui presunti risultati conseguiti la delegazione ha precisato che sulla questione della balneabilità si sono recati più volte sul posto (alvei e linea di costa), effettuando riprese e foto sullo stato dei luoghi e rilasciando interviste televisive per evidenziare i rischi connessi alla balneazione.

La delegazione ha riproposto l’insieme degli atti amministrativi riguardanti la stagione balneare 2024 comprensivi delle delibere regionali predisposte con le quali si stabiliscono annualmente la balneabilità sulla base dei dati ARPAC. Dalla lettura di tali atti non siamo ancora riusciti a comprendere come si sia pervenuti alla dichiarazione di balneabilità.

Purtroppo, nemmeno in questa circostanza siamo riusciti a conoscere l’iter procedurale seguito mediante il quale è stata sancita la balneabilità nel tratto di costa di Pietrarsa. L’assessore è intervenuto nuovamente, ribadendo che la balneabilità è stata dichiarata esclusivamente sulla base dei dati forniti da ARPAC.

Tuttavia, la domanda relativa all’iter procedurale seguito, contenuta nelle delibere regionali riguardanti la stagione balneare 2024, ha continuato a non ricevere risposte, dal nostro punto di vista, esaustive. L’ing. Speranza ha di nuovo specificato che i dati forniti da ARPAC subiscono variazioni significative a seguito delle piogge.

L’assessore ha sostenuto che, durante l’estate, in seguito alle piogge, anche in altri tratti della costa cittadina si è dovuto vietare temporaneamente la balneabilità. La delegazione ha richiesto informazioni sui lavori di adeguamento del depuratore di Napoli Est, per i quali recentemente sono stati aggiudicati i lavori per un considerevole importo.

Il ritardato adeguamento dell’impianto costituisce un fattore di notevole e paradossale inquinamento: infatti, le acque non a norma vengono scaricate direttamente davanti al litorale di Pietrarsa. Per tale motivo, la Repubblica Italiana, già dal 2012, è stata sanzionata e sinora ha dovuto pagare ingenti somme di denaro.

In merito a tale sollecitazione, l’assessore ha sostenuto che, non essendo il tema di competenza dell’amministrazione comunale, non era nelle condizioni di fornire le informazioni richieste sui tempi relativi all’esecuzione delle opere.

All’ingegnere Speranza abbiamo fatto notare che, nonostante le rassicurazioni fornite sull’alveo Sannicandro, il cui scarico è affidato ad ABC, continuano a fuoriuscire acque torbide e maleodoranti anche in assenza di piogge. L’ingegnere ha ribadito che l’impianto in questione è pienamente funzionante e che le pompe di sollevamento, che convogliano le acque verso il depuratore, sono ininterrottamente in funzione.

Abbiamo quindi chiesto all’ing. Speranza la disponibilità a organizzare un sopralluogo congiunto sul posto, che è stata formalmente accettata. L’assessore ha poi chiarito che c’è ancora molto lavoro da fare per conseguire l’obiettivo della balneabilità e del recupero della linea di costa.

Ha citato la condizione dell’alveo Volla, la cui gestione è estremamente complessa a causa delle ragguardevoli dimensioni dell’alveo e degli sversamenti illeciti, per i quali si è impegnato a favorire tutte le misure necessarie all’individuazione dei responsabili.

Per quanto riguarda la questione del collettamento degli scarichi fognari posti lungo la linea di costa cittadina, che ha un notevole impatto sull’Area Orientale, non abbiamo ottenuto risposte precise sui tempi e sui lavori in corso, se non un generico “stiamo lavorando”. Questo rappresenta uno dei punti critici già trattati in Regione, dove è stato evidenziato che il ritardo accumulato per il collettamento è significativo.

Si rileva inoltre che la sanzione comminata dall’Unione Europea per il mancato adeguamento del depuratore di Napoli Est comprende anche il ritardo nell’esecuzione delle opere di collettamento delle acque fognarie cittadine.

Alla fine della riunione è emerso, dalle dichiarazioni dell’assessore, un elemento nuovo ed estremamente significativo che, in qualche modo, svela lo stato dell’arte oltre la propaganda dei mesi scorsi: occorrono ulteriori opere, ancora da progettare e finanziare, di cui si sta attualmente discutendo.

L’assessore Cosenza ha dichiarato che l’amministrazione sta predisponendo un “Master Plan”, richiesto e sostenuto dal sindaco Manfredi, per il quale è necessario reperire i finanziamenti indispensabili al fine di raggiungere una piena depurazione, considerata imprescindibile dall’amministrazione.

Su tali aspetti, l’assessore ha evidenziato che, tenendo conto della sua personale esperienza professionale e amministrativa, i tempi per la realizzazione non saranno brevi. Questa versione, a dir poco, contrasta con quanto propagandato durante l’estate circa il mirabolante recupero del litorale sangiovannese.

Concludendo, l’assessore ha dichiarato che sicuramente non è tutto perfetto e che lui stesso lo riconosce, ma al tempo stesso ha ribadito ancora una volta che, dai dati in suo possesso, la condizione del mare e del litorale cittadino sta migliorando e che l’amministrazione sta dedicando a tali problematiche un’attenzione enorme.

Infine, abbiamo chiesto di essere informati sui contenuti e sulla tempistica del redigendo Master Plan. Considerata la carenza di informazioni rilevata sulla questione del collettamento degli scarichi posti lungo la linea di costa, riteniamo necessario richiedere agli uffici preposti aggiornamenti sullo stato di attuazione dei progetti finanziati e formalmente avviati.

Un’altra questione che non ha trovato un riscontro esaustivo riguarda la bonifica degli arenili e dei fondali marini (di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale – AdSP), poiché l’intero tratto di costa dell’Area Orientale rientra nel SIN Napoli Orientale.

La prossima tappa dovrebbe essere rappresentata da un confronto con il “Commissario Straordinario Unico per la Depurazione e il Riuso delle Acque Reflue”, per ottenere informazioni precise sulla tempistica relativa all’adeguamento del depuratore.

A conclusione della riunione, abbiamo ribadito la nostra determinazione nel seguire passo dopo passo l’intera vicenda, che parte dalle bonifiche dell’Area Orientale di Napoli fino ad arrivare alla bonifica delle spiagge e alla tutela del diritto di fruire di un mare pulito e balneabile.

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1 Commento


  • Aldo Pappalepore

    Se veramente l’Amministrazione stesse dedicando non un’attenzione enorme ma almeno un minimo di attenzione alla situazione complessiva di Napoli Est non avremmo ancora il mare inquinato dalle acque NON depurate provenienti da un depuratore, né avremmo un Master Plan da finanziare quando a suo tempo coi soldi del Pnrr si è scelto di finanziare altri progetti, tra l’altro obsoleti, per interventi risanatori e/o di riqualificazione nel Centro della città

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