Ieri mattina, dopo la manifestazione statica e pacifica contro il colosso farmaceutico Teva, complice del genocidio contro il popolo palestinese, alcune attivisti e attivisti che hanno inscenato un flash mob con striscioni, canti e slogan, mentre si avviavano all’uscita, sono stati bloccati e identificati dalla forze dell’ordine, circondati e malmenati da decine di agenti in tenuta antisommossa.
4 persone sono state condotti in questura.
È evidentemente una questione di svolta repressiva spropositata rispetto alle giuste e necessarie motivazioni che hanno condotto gli attivisti e le attiviste a denunciare la presenza di TEVA e la complicità delle Istituzioni locali con il genocidio ancora in corso.
E’ seguito un appuntamento sotto la Questura di via Medina per chiedere immediata liberazione dei manifestanti fermati.
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