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Bologna. Ancora uno sfratto, ma si resiste!

Stamattina alle 7 si sono presentati 3 camionette della celere per buttare in strada la famiglia di Mohamed (di cui 5 minori).
Mohamed ancora resiste barricato in casa, mentre i servizi sociali ancora non si sono fatti vedere.
Chi può ci raggiunga in via Zanardi 38, per bloccare l’ennesimo “intervento sociale” della giunta cittadina.
Basta sfratti!

Ore11. Mentre il fabbro sta sfondando la porta di Mohamed, la celere ci sposta violentemente dalla strada e ci ha circondati sul marciapiede. Un rappresentante sindacale DEVE poter parlare con Mohamed, ma questo ci è stato impedito! Continuiamo a resistere, basta sfratti!

Il comunicato diffuso poco fa dall’Asia Usb:

La violenza dello sfratto. La violenza del PD

Questa mattina tre camionette del reparto mobile hanno svegliato all’alba una famiglia: unica loro colpa la povertà.
E’stato eseguito da parte delle forze dell’ordine lo sfratto esecutivo ai danni di Mohamed, sua moglie e i suoi cinque figli. La polizia in assetto antisommossa si è presentata verso le sette del mattino circondando l’abitazione di Via Zanardi. Lo sfratto è stato eseguito al terzo accesso a causa del pignoramento, da parte della banca, della casa di Mohamed. Mohamed aveva iniziato a pagare il mutuo nel 2009, ma con l’inizio della crisi economica la famiglia non è più riuscita a sostenere le rate, cosi la banca ha pignorato l’immobile svendolo successivamente ad un’asta.

All’interno dell’appartamento la famiglia di Mohamed ha resistito per molte ore ricevendo numerose minacce da parte delle forze dell’ordine. In contemporanea si stava raggruppando un presidio solidale che richiedeva a gran voce la presenza dei servizi sociali, ma degli assistenti sociali nessuna traccia.
Nessuno spazio di negoziazione sociale è stato ammesso, nessuna forma di mediazione se non la violenza della celere. Grazie alla determinazione dei militanti e solidali, i quali hanno bloccato la strada subendo la violenza della polizia, si è riusciti ad ottenere una soluzione abitativa che tenesse unita la famiglia. La famiglia avrà ospitalità fino a domenica in un albergo e successivamente in un alloggio di emergenza fino a novembre.

La giornata di oggi si inserisce perfettamente in un continuum che vede la città di Bologna ostaggio degli interessi delle banche e dei palazzinari ai danni dei ceti popolari che vivono la crisi. La risposta dell’amministrazione nei confronti della povertà rimane sempre la stessa: da una parte la violenza della polizia e dell’altra la pratica continua delle soluzioni emergenziali nei confronti delle famiglie in difficoltà abitativa. Emblematico è stato quest’ultimo sfratto attuato con violenza proprio di fronte all’Ex Galaxy struttura emergenziale simbolo delle politiche fallimentari dell’amministrazione, che verrà chiusa in autunno.
L’amministrazione comunale continua il suo attacco alla povertà, distruggendo l’edilizia popolare, svendendo il patrimonio pubblico ai privati e delegando qualsiasi questione sociale alla Questura.

Contro la deriva autoritaria del PD a livello nazionale con il Decreto Minniti e il tentativo di normalizzazione dei conflitti nella città di Bologna, dalla lotta per la casa alla lotta per il caro-mensa fino alla difesa dell’Xm24, un’altra città esiste a fianco dei settori sociali copiti dalla crisi e non sarà compatibile con gli interessi del Partito Democratico e dei palazzinari.

Basta sfratti! Basta Sgomberi! Casa per tutti!

Asia-Usb Bologna

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