Menu

Bonaccini ha un’idea moderna: la servitù della gleba?

Bonaccini si è aggiunto alla lunga lista di chi individua nuove categorie di servi della gleba per far marciare l’agricoltura, insieme a Gori, Bellanova e Coldiretti. Per il presidente della regione la soluzione è mandare nei campi le 67mila persone che percepiscono il reddito di cittadinanza in Emilia Romagna “per restituire un po’ quello che prende”.

➡ Nelle parole di Bonaccini e di tutti gli altri non c’è mai neanche una parola dedicata alle condizioni di lavoro nell’agricoltura, che già in tempi normali è un settore dove le norme di sicurezza sono una fantasia e dove muoiono decine di lavoratori ogni anno. Nelle ultime 48 ore in Emilia Romagna sono state sgominate due grosse bande di caporali e l’amministrazione regionale si preoccupa solo di procurare nuova manodopera.

➡ Nella proposta di Bonaccini si legge il disprezzo verso chi percepisce il reddito di cittadinanza che viene dipinto come qualcuno che deve stare al servizio dello stato perché gli sono stati concessi 400 euro al mese. L’amministrazione regionale dovrebbe ragionare perché 67mila persone devono avere accesso al RdC in una regione che vanta di essere uno dei “motori dell’Europa”.

❗ La Regione Emilia Romagna dovrebbe pensare a mettere un minimo di decenza nel suo comparto agricolo, invece di immaginare una “restituzione” del RdC che ha il sapore della servitù della gleba.
❗Bisogna tornare al collocamento pubblico per controllare un settore dove dilaga il lavoro nero.
❗Bisogna regolarizzare immediatamente tutti i lavoratori stranieri per avviare un vero percorso di uguaglianza.

#EmiliaRomagna #Agricoltura #Coronavirus #Covid19 #RedditoDiCittadinanza #Bonaccini

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

3 Commenti


  • Mauro Dapporto

    Mi spiac dirlo, ma la vostra è una lettura completamente distorta della questione. Certo che la mancanza di manodopera in agricoltura e il caporalato sono due fenomeni importanti, ma parlare di disprezzo per chi percepisce il reddito di cittadinanza o di servitù della gleba è fuori luogo. Ho lavorato in agricoltura circa 12 anni, fino a chè la schiena me lo ha consentito, se potessi ci tornerei piuttosto che lavorare in un capannone, lavorare in agricoltura può essere pesante e poco remunerativo, ma chi ha voglia, può emergere e trovare ruoli gratificanti.


    • Redazione Contropiano

      Gli strali non sono stati lanciati contro il lavoro in agricoltura, dignitoso e decisivo come e più di altri, ma contro questa logica perversa di esponenti politici che su questo esternano demenzialità per conquistarsi un ritaglio di spazio mediatico, saluti


  • Alessandro

    Salve a tutti, io ho lavorato nel picking in Australia per 8 mesi, certo con stipendi bassi rispetto ai canoni economici del posto ma sempre in regola e con i diritti riconosciuti. Anzi, a fine raccolta ci hanno offerto un mega pranzo e, per quanto duro e faticoso sia, tenendo conto della elevatissima competizione in campo, è stato un momento di arricchimento morale, il mood della situazione era sempre mediamente buono. Insomma eravamo trattati con rispetto, a parte qualche eccezione in zone remote. Questo perché il settore primario in Australia è molto considerato mentre in Italia è una specie di settore senza regole né dignità, un immenso caporalato, figlio di ignoranze e malcostume. Conosco il settore poiché sono diplomato proprio in Agraria e devo dire che le condizioni di lavoro in Italia sono penose, da 3zo mondo, (nessun giovane sano di mente vuole lavorare in agricoltura oggi in Italia)!!
    In Agricoltura si hanno paghe da fame, zero tutele e contratti ridicoli. È vitale riformare tutto il settore, REGOLARIZZARE le persone, rivedere le regole e i contratti. Tutto questo marciume è pari alla considerazione politica che si ha del settore più importante di qualsiasi altro al mondo. La Terra va tutelata e “compresa”, è un settore che DEVE richiedere Professionalità e strumenti nuovi, una risorsa incredibile, soprattutto in Italia, con potenzialità sconfinate lasciata letteralmente marcire. È una vergogna!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *