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Emilia Romagna: discutiamo del sistema sanitario regionale! Presidio sotto la regione

Sotto la sede della regione Emilia Romagna a Bologna si è tenuto ieri mattina il presidio promosso dal Comitato familiari delle vittime delle CRA/RSA di Modena e Provincia e da USB di Bologna, Parma e Modena. Il presidio è stato organizzato per contestare la narrazione secondo la quale l’Emilia Romagna starebbe uscendo dall’emergenza Covid con un sistema sanitario ancora in piedi e in forze.

In realtà anche in questa regione, i tanti decessi e contagi all’interno delle RSA e delle CRA sono avvenuti nel silenzio assordante delle istituzioni e ad oltre tre mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria continuano ad essere sottaciuti e minimizzati anche dall’amministrazione regionale che avrebbe dovuto garantire e verificare il rispetto di tutte le misure necessarie ad evitare la diffusione del contagio nelle strutture tutelando la salute dei pazienti e dei lavoratori.

Sotto la Regione oltre ai familiari delle CRA/RSA c’erano anche gli infermieri di organizzati nell’associazione sindacale Nursing up Emilia Romagna che manifestavano per chiedere investimenti nel sistema sanitario nazionale.

Insieme a chiedere che si metta fine all’aziendalizzazione e privatizzazione della sanità anche in questa regione, che assieme ai tagli alle risorse, al personale, ha portato alla mercantilizzazione dei servizi alla persona e a un indebolimento generale del sistema che si dimostrato nei fatti, inadatto a tutelare le persone.

Il presidio ha quindi rivendicato la necessità di individuare soluzioni reali in campo sanitario, per una radicale modifica delle strutture che metta al centro l’interesse e la salute dei pazienti, eliminando la logica del mercato e del risparmio nei servizi di cura della persona.

Durante il presidio l’assessore regionale alla sanità Donini (PD) è stato incalzato dai familiari delle vittime e degli operatori sanitari in presidio, tanto da essere costretto a calendarizzare un incontro con la delegazione presente su quanto avvenuto in questi mesi e ad aprire un confronto sul modello socio-sanitario, in particolare sul sistema degli accreditamenti.

“Abbiamo portato in piazza le voci di chi ha vissuto in prima persone le conseguenze disastrose della gestione dell’emergenza” scrive USB. La voce di chi ha vissuto “all’interno delle strutture, degli operatori che da mesi denunciano l’assenza dei dispositivi di protezione e la carenza di personale per garantire un’assistenza adeguata, dei familiari dei pazienti che non hanno mai ottenuto risposte chiare su quanto è accaduto ai loro cari, dei lavoratori impiegati nelle cooperative sociali che ogni giorno vivono sulla propria pelle le conseguenze della privatizzazione dei servizi alla persona che non permettono di garantire una cura dignitosa ai pazienti”.

Sulla questione della sanità regionale anche Potere al Popolo è pronta a dare battaglia, e lo farà a partire da una prima assemblea online, questo giovedì alle 18.30 in cui a partire dalla cronistoria dello smantellamento della sanità pubblica in regione, si discuteranno non solo le responsabilità, ma anche le prospettive di questo modello.
Sulla questione della sanità, Potere al Popolo Emilia Romagna organizza, sulla propria pagina facebook, giovedì 11 alle 18.30 l’evento “La sanità in Emilia-Romagna: la realtà oltre il mito”

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