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Mario Draghi contestato al Tecnopolo di Bologna

In mattinata il Presidente del Consiglio Mario Draghi, accompagnato dal governatore Stefano Bonaccini, è stato in visita al Tecnopolo di via Stalingrado, centro di un super-cantiere da oltre 60 milioni di euro di fondi pubblici regionali che ospiterà il data center del centro meteo europeo e il nuovo “supercomputer” del Cineca, oltre ad essere candidato come sede del progetto europeo Copernicus e per accogliere la United Nations University, l’Ateneo delle Nazioni unite.

La notizia era trapelata sui media solo in tarda serata, quasi a voler scongiurare la possibilità di contestazioni organizzate.

Nonostante la visita in sordina e uno smisurato dispiegamento di forze dell’ordine (con conseguente rallentamento e blocco del traffico su una delle vie principali di accesso alla città), un gruppo di compagne e compagni di Cambiare Rotta, Osa e Potere al Popolo sono riusciti a farsi trovare pronti all’appuntamento, contestando il Primo Ministro per tutto il tempo della sua permanenza.

Molti i cori, gli slogan e gli interventi al megafono. “Innovazione al servizio dei padroni. Governo draghi nemico di giovani e lavoratori”. Presente anche USB, che ha colto l’occasione per rilanciare lo sciopero del prossimo 11 giugno, indetto contro il vergognoso sblocco dei licenziamenti e il peggioramento del codice degli appalti in via di approvazione all’interno del DL Semplificazioni.

Un Decreto in cui il “governo dei migliori” si prostra ai diktat dell’Unione Europea, regalando più di 20 miliardi alle aziende, creando centinaia di migliaia di disoccupati in più, sdoganando la corsa al ribasso negli appalti e peggiorando le condizioni di sicurezza dei lavoratori.

Appena arrivati nei pressi del cantiere, gli attivisti sono stati immediatamente bloccati da vari funzionari di polizia i quali hanno chiesto quali fossero le loro intenzioni e addirittura cosa ci fosse scritto nello striscione che volevano esporre.

Infine, per evitare non si sa bene cosa, mentre le auto di Draghi e della sua scorta ripartivano, i manifestanti, situati dall’altro lato di via Stalingrado lungo il marciapiede, sono stati di fatto circondati dai celerini come se il dissenso anche pacifico fosse qualcosa di pericoloso comunque e dovunque.

Sembra proprio che sia questa la democrazia ai tempi di Draghi…

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La dichiarazione di Marta Collot, portavoce nazionale di Potere al Popolo

Oggi siamo stati al fianco dei giovani e degli studenti che si sono trovati per contestare la presenza di Mario Draghi in visita al Tecnopolo di bologna in compagnia del presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini.

Per dire chiaramente che questo governo é nemico dei giovani e degli sfruttati, per denunciare le politiche criminali e antipopolari che sta mettendo in campo in materia di lavoro, ambiente, salute. Per denunciare l’ipocrisia di un arco parlamentare unito a difendere gli interessi dei ricchi e di Confindustria.

Un governo che ha paura del dissenso e infatti a difendere Mario Draghi abbiamo trovato un massiccio schieramento di forze dell’ordine.

Mentre ci sono quasi un milione in meno di occupati (soprattutto giovani e donne) rispetto alla situazione pre-Covid e si intende lasciare mano libera ai licenziamenti, mentre gli interventi strutturali su scuole e assunzioni di docenti non sono all’orizzonte, ci troveranno sempre in prima fila per costruire un’opposizione reale e popolare, per conquistarci metro dopo metro tutto quello che ci stanno togliendo.

* Portavoce nazionale di Potere al Popolo

https://www.facebook.com/martacollot.pap/videos/4023436171043743

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