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Bologna in piazza contro il passante

Sabato 18 dicembre centinaia di persone hanno manifestato a Bologna contro il progetto del Passante di Mezzo, con una chiamata di varie sigle dell’ambientalismo cittadino che ha bloccato per un’ora l’accesso alla tangenziale nel quartiere popolare San Donato San Vitale (quello dove “per errore” è stato nominato un consigliere di Forza Italia al posto di uno di Potere al Popolo!).

Il Passante, cioè l’ampiamento della tangenziale di Bologna al costo di due miliardi di euro, verrà approvato dalla nuova giunta di Matteo Lepore nel corso della settimana prossima, dopo aver presentato le “modifiche green”.

Potere al Popolo ha partecipato in forze dietro a uno striscione che recitava proprio “Non esiste il passante green. No alle bugie di giunta e maggioranza” per contestare l’idea che pochi interventi di contorno possano cambiare il pesante effetto dell’opera. Interventi che, in ogni caso, sono già stati ampiamente rigettati da Autostrade.

Assenti dal corteo invece gli ex oppositori del Passante: Movimento 5 Stelle e Coalizione Civica, la lista di sinistra che esprime la vice-sindaca Emily Clancy e che sta provando a porsi alla testa di una “federazione delle sinistre” che ricomponga i pezzi di quella che un tempo fu la Sinistra Italiana di Vendola e Fratoianni.

Coalizione Civica si è incaricata di difendere il progetto, accusando sui giornali gli alleati dei Verdi di essere “opportunisti” avendo prima sostenuto Lepore e ottenuto un eletto in comune, ma ora tentennando su un progetto che Lepore ha sempre voluto.

Le associazioni ambientaliste di Bologna contestano l’essenza del progetto, cioè che la soluzione al traffico oggettivamente sempre bloccato in tangenziale sia aumentare le corsie della tangenziale invece di permettere alle decine di migliaia di pendolari che ogni giorno restano bloccati per ore in macchina di potersi muovere tra la città e la provincia con dei mezzi pubblici adeguati.

Dopo l’approvazione in giunta rimane l’ultimo passo formale alla Conferenza dei Servizi a fine gennaio. Anche in quell’occasione le associazioni ambientaliste promettono battaglia.

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