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Bologna. Manifestazione contro le intimidazioni e le aggressioni naziste

Il 27 maggio c’è stato un incontro con il sindaco Lepore, la vicesindaca Clancy ed il questore Fusiello, richiesto dagli antifascisti bolognesi a seguito dell’aggressione e violenza sessuale ai danni di una nostra compagna compiuto da un gruppo di nazisti nella notte tra il 4 ed il 5 maggio scorso.

Un incontro che ha visto confermata anche da parte delle istituzioni la preoccupazione che da settimane si sta cercando di portare all’attenzione del dibattito pubblico, dopo la rapida escalation di aggressioni e intimidazioni lanciate contro i pacifisti e gli antifascisti bolognesi a partire dal 23 aprile.

Per la prima volta dopo tanto tempo Bologna si ritrova ad avere a che fare con gruppi di matrice nazista che, all’interno di un clima di guerra guerreggiata e di spinta all’interventismo sempre più forte da parte del nostro governo e della NATO, si sentono legittimati ad azioni di una ferocia inumana. Una situazione esplosiva, sulla quale l’attenzione dovrà essere mantenuta alta nei prossimi mesi considerando le terribili condizioni che la guerra sta producendo in Ucraina (morte, devastazione, crisi economica..) e la preoccupante tendenza alla radicalizzazione verso posizioni ultra-nazionaliste che la guerra porta con sé.

“Abbiamo richiesto questo incontro perché quanto accaduto è di una gravità inaudita per la città di Bologna, per cui ritenevamo che anche il Comune e le istituzioni cittadine dovessero essere consapevoli del pericolo che minaccia non solo noi, ma la città intera” scrive Cambiare Rotta in un comunicato.

“Siamo convinti però che la difesa più forte contro questa onda nera che in varie forme riprende forza sia la riscoperta di un antifascismo militante attraverso la costruzione di un fronte antifascista largo e partecipato da tutti, lavoratori, studenti, disoccupati, e da tutte le comunità che partecipano alla vita di Bologna. Riteniamo che questo debba essere l’obiettivo di tutte le forze democratiche, antifasciste e contro la guerra in questa città, una città che finora su fatti così gravi è rimasta troppo in silenzio.

Per questo motivo rilanciamo la mobilitazione antifascista del 31 maggio per dare una risposta forte a tutte quelle fecce naziste che approfittando della guerra provano a tirare fuori la testa anche a Bologna. La mobilitazione attiva, antifascista e militante è la bussola che deve guidare una nuova resistenza da costruire in città”.

Per il 31 maggio alle 20.00 è stata convocata una manifestazione cittadina per rispondere alle intimidazioni e alle aggressioni naziste.

“Oggi è necessario ricostruire un argine antifascista alla marea nera che il nostro modello di sviluppo sta preparando: una sperimentazione già avvenuta in Ucraina con il foraggiamento di organizzazioni paramilitari neonaziste e che, a prescindere dagli esiti militari di questa crudele guerra, avrà ripercussioni anche in Europa. Soprattutto in un momento in cui il peggioramento delle condizioni di vita dei giovani e delle fasce popolari mostrerà tutti i limiti del nostro sistema.

È necessario rispondere determinati, con un fronte antifascista sinceramente contro questa guerra imperialista, contro l’invio di armi e contro la NATO e l’Unione Europea che stanno portando la guerra nell’orizzonte prossimo del nostro futuro.

NO PASARÁN sarà il grido che tutti gli antifascisti grideranno contro intimidazioni e aggressioni naziste, senza mai fare un passo indietro”!

 

 

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