Pochi giorni fa Alstom ha firmato un nuovo contratto con Israele per una ferrovia tra Haifa e Nazareth. Alstom è da anni sotto accusa da parte delle organizzazioni di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni per la sua complicità con Israele. Già nel 2019 sotto le pressioni internazionali si era ritirata dal bando per il tram a Gerusalemme Est, che avrebbe espropriato altri Territori palestinesi e aumentato la segregazione in quello che è già uno stato di apartheid.
Alstom è anche uno dei tre partner principali nella costruzione del tram a Bologna, che si dividerà la torta dei 500 milioni della linea rossa, più quelli che pioveranno con le altre linee. Il tram di Bologna non fa che accumulare contraddizioni: la gentrificazione e l’espulsione dei residenti sulla linea per l’aumento degli affitti, la devastazione dei pochi alberi rimasti in città, e ora anche la complicità con Israele.
Il contratto con Alstom è stato firmato a maggio, a 8 mesi dall’inizio dell’offensiva isrealiana, che ha ucciso più di 30.000 palestinesi, un vero e proprio genocidio come ormai incominciano a riconoscere anche le organizzazioni internazionali.
Cosa ne pensa il committente del tram, ovvero il Comune di Bologna, con il sindaco Lepore che pochi giorni fa appendeva la bandiera palestinese alla finestra del palazzo?
Noi sappiamo cosa dovrebbe dire: sospendere immediatamente tutti gli appalti alla Alstom. A una settimana dalle denunce partite per la manifestazione per la strage di Rafah in stazione sindaco e vicesindaco ancora non hanno detto niente, e quella bandiera appesa sembra sempre di più una foglia di fico, perché continua la stretta repressiva nei confronti dei manifestanti solidali con la Palestina, nel nome del rinnovato asse Lepore-Piantedosi.
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Vannini Andrea
bravi compagni. l’ ennesima vergogna per bologna. non per il podestà leporino che la vergogna non sa cosa sia.