Da Unibo al governo: spezziamo la catena della repressione!
Oggi in piazza contro il DL Sicurezza
Piazzale Aldo Moro | ore 13.30
Oggi all’Università di Bologna, si è svolta l’importante Tavola Rotonda “Governo Meloni, DL Sicurezza e Università: Senza conflitto, non c’è democrazia!” che ha visto la comunità accademica dell’Unibo tutta e la cittadinanza Bolognese dare una forte e coesa risposta all’attacco repressivo mosso ai 10 studenti e candidati (ora rappresentanti) di Cambiare Rotta colpiti dalle denunce mandate dall’Unibo. Unica colpa: aver riqualificato uno spazio abbandonato dal nostro ateneo, aver lottato per università diversa.
Oggi però, era chiaro a tutti come quello che è accaduto ad UniBo non è un fatto circoscritto: è sintomo preciso della stretta repressiva che sta dilaniando il nostro paese, perfettamente espressa e frutto dell’approvazione del DL Sicurezza da parte del nostro Governo.
Per questo oggi saremo a Roma, alle 13:30 in Piazzale Aldo Moro per continuare la mobilitazione contro il DL e contro la repressione. Così come saremo a Roma alla grande manifestazione nazionale del 21 Giugno contro il Riarmo e la difesa comune, del quale il DL Sicurezza è la stretta repressivo che oggi viviamo sono frutto.
Non ci arresteremo alla giornata di oggi: oggi il Prorettore Condello è venuto alla Tavola Rotonda, dopo che questa mattina ci siamo incatenati, di fronte alle nostre richieste e alle richieste della comunità accademica e della cittadinanza ha – difatti – difeso le denunce, rivendicando un’impossibilità del Rettore e dell’UniBo di mobilitarsi a riguardo, e tentando di ripulirsi la faccia.
A differenza del rettore, ha trovato modo di esprimersi la Ministra Bernini, dimostrando un’altra volta di essere la ministra-somaro attaccando la giornata di oggi come “una negazione del diritto allo studio” in quanto avremmo impedito agli studenti di entrare a lezioni nelle aule del rettorato, aule che la ministra non saprà, in rettorato neanche ci sono.
AVETE 19 GIORNI PER DARE UN RISPOSTA PER IL RITIRO DELLE DENUNCE
Se non sarà così il 17 Giugno, al prossimo Senato Accademico mobilitiamoci!
Portiamo una mozione di tutta la comunità accademica, vogliamo il ritiro immediato delle denunce!
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