Aprire subito il tavolo sull’emergenza casa in città con tutti gli attori sociali!
Ancora una volta oggi abbiamo assistito a delle immagini indecorose, polizia e celere con violenza hanno eseguito l’ennesimo sfratto ai danni di una famiglia e a difesa della rendita immobiliare.
La nostra totale solidarietà a chi ha subito lo sfratto e al comitato antisfratto Plat che ha subito le violenze della polizia.
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Mentre il governo si appresta a varare la finanziaria di guerra sottraendo fondi allo stato sociale e al welfare, le responsabilità politiche di chi amministra la città sono evidenti.
In questi anni non è stato visto nessun cambio di passo da parte dell’amministrazione comunale, se non qualche timido bando a canone calmierato e l’istituzione dell’ennesima fondazione pubblico privata per l’abitare. La mancanza di offerta di casa è stata utilizzata dal’amministrazione comunale per giustificare cementificazione e speculazione abitativa che ad oggi ha restituito solamente profitti e cemento senza andare incontro al bisogno di edilizia pubblica che in questa città è impellente.
Contestualmente il personale dei servizi sociali è sottorganico e sottopagato e non può risolvere la carenza di offerta pubblica per l’abitare. Ad oggi il comune di bologna e la sua giunta utilizzano come scudo sociale il personale pubblico e in appalto che opera nel settore senza affrontare i nodi principali della questione abitativa.
Va immediatamente aperto, come richiediamo da tempo, un tavolo sindacale e sociale con tutti gli attori cittadini coinvolti.
All’emergenza abitativa bisogna rispondere immediatamente:
– stop agli sfratti
– stop alle locazioni brevi
– tetto agli affitti del libero mercato
– requisizione del patrimonio privato sfitto per utilizzo pubblico
basta sfratti, è tempo di difendere il diritto alla casa
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