La Giunta Raggi ha ricevuto da tempo un appello sottoscritto da numerose associazioni e organizzazioni sociali, politiche e sindacali e sostenuto da migliaia di firme di cittadini comuni, che chiedono di dare attuazione, finalmente, alla richiesta avanzata al Comune di Roma fin dal 2004 di dedicare una strada o un parco al leader palestinese.
Ricordiamo che il premio Nobel per la pace fu dato, oltre che a Yasser Arafat, anche a Yitzhak Rabin e Shimon Peres nel 1994 per gli sforzi nel processo di pace nel Vicino Oriente, culminati con gli Accordi di Oslo. Ora se c’è un parco intitolato a Rabin non vediamo perché non ci debba essere anche uno intitolata a Arafat.
In questi tredici anni, con giunte di sinistra, di destra, di centro, questa decisione è stata sempre rinviata nonostante siano state espletate tutte le procedure previste. Manca solo la decisione politica di procedere. Sistematicamente le organizzazioni sioniste hanno cercato con tutti i mezzi di impedire questo atto dovuto da parte della città di Roma.
Chiediamo che a questo punto la sindaca Raggi senta il dovere e la coerenza di superare la codardia dei suoi predecessori e di procedere alla dedica di un parco romano a Yasser Arafat come promesso a viva voce un anno fa in una apposita riunione.
La dedica di una piazza al rabbino ElioToaff è invece contraria alla legislazione vigente che prevede almeno dieci anni di attesa dopo la morte oppure deroga per meriti eccezionali. Non per questo non siamo d’accordo, ma non rinunceremo alla rivendicazione di un diritto che abbiamo maturato rispettando tutti i termini di legge e espletando tutte le procedure regolamentari.
Solo un ottuso oltranzismo può continuare a frapporre ostacoli al Parco Yasser Arafat per la città di Roma e per il segnale che merita nella solidarietà tra i popoli.
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Daniele
Speranza vana, il M5S è sempre più fascista e antidemocratico, sempre più osannante le politiche di Scelba-Minniti più si avvicinano le elezioni