L’altissima adesione allo sciopero del 10 novembre registratasi in Atac non è stata casuale ma è stata la giusta reazione di un’intera categoria alla pubblicazione del piano industriale che in regime di concordato le organizzazioni sindacali ormai definitivamente conniventi con le controparti si apprestano a firmare.
Una percentuale di adesione così alta non si registrava da molto tempo ma come spesso succede le ragioni della protesta sono rimaste nascoste. In evidenza invece sono stati messi i disagi dei cittadini, il fatto che ad indire lo sciopero fossero state organizzazioni sindacali con pochi iscritti, ed i numeri assolutamente falsi diffusi da Atac sulla partecipazione alla agitazione.
Un intero sistema di connivenze e complicità è in azione da tempo contro i lavoratori del trasporto pubblico locale. I tagli governativi al trasporto locale, l’ostruzionismo della Regione, il malaffare delle forze politiche che hanno governato la città in passato, le spinte alla privatizzazione, le scelte irresponsabili dell’attuale amministrazione comunale, la campagna mediatica abilmente orchestrata contro i lavoratori. Tutto questo ha fatto crescere nel tempo una ostilità diffusa nella cittadinanza contro gli autisti e i macchinisti, chiudendo i lavoratori in una condizione di pesante isolamento.
Sappiamo che in ballo ci sono le condizioni ed il futuro non solo dei dipendenti di Atac ma di tutti i lavoratori del settore a Roma, quelli della Roma Tpl che subiscono il cronico ritardo nel pagamento degli stipendi, e quelli delle ditte in appalto, come i dipendenti della CORPA o della LUCENTE, ridotti ormai alla fame da aziende che non pagano. E sappiamo che in ballo c’è il futuro del sistema dei trasporti a Roma che si sta portando al collasso per poterlo poi spartire tra fameliche aziende private.
La compattezza dimostrata nell’ultima agitazione ci dice che i lavoratori hanno acquisito un buon livello di consapevolezza. Tuttavia non sono riusciti finora a rompere l’isolamento ed a costruire un vasto fronte di alleanze capace di fare della lotta per la difesa ed il rilancio del trasporto pubblico a Roma una battaglia generale.
Il prossimo 5 dicembre le organizzazioni sindacali che avevano indetto lo sciopero del 10 novembre hanno indetto un nuovo sciopero per l’intera giornata. Non sappiamo come reagiranno il governo e la prefettura e se ridurranno, come hanno fatto già più volte, la durata dello sciopero per indebolirlo.
La proposta che facciamo è quella di incontrarci tra soggetti diversi, organizzazioni sindacali, comitati, associazioni, movimenti, forze politiche, collettivi studenteschi, ecc. per costruire un’azione collettiva di sostegno alle agitazioni e di rottura dell’isolamento. Un percorso comune tra chi vuole difendere il carattere pubblico del sistema di trasporto, sostenere le ragioni dei lavoratori e quelle degli utenti, mettere assieme le urgenze di tutti i lavoratori del settore, pubblici e privati. L’appuntamento che vi proponiamo è per martedì 21 novembre ore 18 in via dell’aeroporto 129 presso la sede dell’USB.
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