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Roma. Piani di Zona: dalla Regione Lazio la beffa oltre il danno contro gli inquilini

È stata approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale una Determina Dirigenziale che stabilisce i criteri per l’acquisto da parte degli inquilini dei piani di zona dei propri alloggi. Questo provvedimento che cade in piena campagna elettorale viene presentato come un favore fatto agli inquilini.

In realtà, chi ha subito una vergognosa truffa, pagherà tre volte queste case: per il danno ricevuto dalle coop e dai costruttori che hanno affittato e venduto ai prezzi di mercato e in violazione della legge sull’edilizia agevolata; perché saranno costretti a restituire alla Regione il finanziamento; perché dovranno affrancarsi dai vincoli sottoscritti con il Comune di Roma per i costi del terreno e delle opere di urbanizzazione.

La verità è che gli inquilini dei piani di zona vengono puniti dalla Regione Lazio per aver denunciato le migliaia di truffe che sono stati costretti a subire, nell’inerzia della stessa Regione e del Comune di Roma che dovevano vigilare, e oggi sono pure obbligati a restituire le somme incassate illegalmente dalle soc. costruttrici perché non hanno rispettato le norme che imponevano le modalità di calcolo dei prezzi massimi di cessione.

Eppure sono stati costruiti alloggi senza le opere di urbanizzazione, in alcuni casi sulla spazzatura, senza che la Regione si avvedesse di tutto questo: ma oggi gli si propone di pagare.

Sono stati erogati parte dei finanziamenti a restituzione a 30 anni senza che sono state emesse le previste fidejussioni e senza che questi fondi fossero tolti per la costituzione del prezzo massimo di cessione, configurando così un’ulteriore violazione della legge (lo Stato non può finanziare le imprese private).

E qualcuno fa passare tutto questo come una vittoria per gli inquilini.

La Regione in un comunicato stampa sostiene che: “…La normativa nazionale non imponeva al costruttore di rinnovare i contratti di affitto oltre l’ottavo anno”, fa sapere la stessa Regione “così il Lazio si è assunto la responsabilità di offrire una soluzione idonea in favore degli inquilini, e dare l’opportunità di acquistare gli alloggi ridefinendo i criteri e, in particolar modo, dando la possibilità agli stessi inquilini di comprare prima dei termini stabiliti (8 o 15 anni)”.

Sfugge al Presidente Zingaretti che, i costruttori già vendevano gli immobili con atti davanti ai Notai prima degli 8 o dei 15 anni attraverso atti di vendita futura, con le cooperative e le società che certificavano la bontà della vendita.

Allora a che serve questa tanto sbandierata soluzione al problema casa?

Come già detto gli inquilini, prima restituiscono il contributo regionale e poi devono pure pagare l’affrancazione al comune perché rimane in piedi la Convenzione relativa al diritto di superficie con il comune di Roma

Questo vuol dire divenire proprietari?

Si tratta dell’ennesima legge studiata per aiutare i costruttori denunciati e per permettere loro di incassare dei soldi non dovuti. È un provvedimento di auto assoluzione per le responsabilità degli Uffici regionali che non hanno mai effettuato i controlli previsti dalla legge!

Vogliamo chiedere al Presidente: perché la Regione Lazio, oltre ad impedire l’omissione dei controlli di propria competenza, non ha obbligato i comuni del Lazio ad applicare la legge e le relative sanzioni nei confronti dei consorzi e delle società che hanno truffato gli inquilini, restituendo i danni che questi ultimi hanno subito proprio dalla mancata vigilanza della Regione?

Ma soprattutto questi soldi dove andranno a finire, agli stessi costruttori che hanno violato ogni tipo di norma?

L’ASIA-USB insieme agli inquilini resistenti dei piani di zona di batterà per il ripristino della legalità e per ridare all’edilizia agevolata il ruolo previsto dalle norme: una casa pubblica per le famiglie aventi diritto a prezzi agevolati per ricucire le periferie con i servizi necessari.

DICIAMO BASTA ALLE SPECULAZIONI NELLA NOSTRA CITTA’, DIRITTO ALL’ABITARE PER TUTTI!

 

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