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Acqua Pubblica nel Lazio: tornare indietro per andare avanti

L’Assemblea dei Sindaci dell’ATO2 (lunedì 23 aprile) ha deliberato di chiedere alla Regione Lazio di revocare la Delibera di Giunta Regionale 56/2018 e successive modifiche (che, in attuazione della Legge 5/2014, ha ridisegnato gli ambiti di gestione del servizio idrico nel Lazio e istituito il nuovo ATO6) poiché non è stata condivisa con i Sindaci del territorio e sottrae all’ATO2 le sorgenti del Simbrivio e del Pertuso. Il nuovo assessore Regionale alle Infrastrutture, Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Trasporti e Piccoli Comuni, presente all’Assemblea dei Sindaci ha dichiarato la disponibilità della Regione a revocare la delibera. L’Assemblea, vista l’imminente scadenza dei termini di legge per un eventuale ricorso, ha comunque dato mandato alla STO Segreteria Tecnico Operativa di predisporre un ricorso al TAR.

Va ricordato che la delibera 56/2018 non tiene minimamente conto dei criteri ambientali che devono invece essere parte integrante della metodologia di formazione dei nuovi ABI, e non spacca in due solo il bacino idrografico dell’Aniene ma anche quello del Sacco poiché come viene ampiamente illustrato nella delibera il lavoro, che ha visto per tre anni impegnato l’ex Assessore Refrigeri, è stato semplicemente quello di ricalcare lo schema acquedottistico del Simbrivio regalando di fatto ad ACEA ed alle lobby dei costruttori romani le sorgenti del Pertuso.

Se la Regione Lazio è realmente disponibile alla revoca, quali sono ora i possibili scenari che si prospettano?

Si potrebbe ipotizzare di tornare ai 5 ATO ante delibera, in questo caso per i Comuni dell’ATO2 diventa impellente la revisione del sistema di voto che, essendo proporzionale al numero degli abitanti, vede oggi Roma decidere quasi in totale autonomia.

Ma si potrebbe anche ipotizzare uno scenario che vede l’unificazione dell’attuale ATO2 con ATO5, cosa che sarebbe per ACEA la ciliegina sulla torta visto che da tempo cerca di operare la fusione tra ACEA ATO2 e ACEA ATO5. In questo caso le ripercussioni per i cittadini sia di Frosinone che di Roma sarebbero drammatiche: nell’ATO2 si è infatti aperto, con Sindaci e Comitati, il Tavolo di confronto sulla ripubblicizzazione di ACEA e i Comitati di Frosinone stanno chiedendo uno studio sulla situazione di ACEA ATO5 al fine di predisporre anche loro un Tavolo tecnico per la ripubbicizzazione. Se oggi si operasse la fusione, contro cui ci siamo sempre battuti, la ripubblicizzazione dei gestori rischierebbe di rimanere lettera morta.

Va anche considerato che le tariffe applicate in ATO 5 sono tra le più alte d’Italia e che da tempo ACEA ATO2, pur ricavando ottimi profitti, chiede l’aumento della tariffa vigente in ATO2 un’eventuale fusione consentirebbe alla nuova ACEA ATO2-5 di avanzare un adeguamento che non sarebbe di certo al ribasso.

Ma ci sono anche le nostre proposte, avanzate tenendo conto dei principi contenuti nella legge 5/2014, Legge d’Iniziativa Popolare scritta dai Comitati dell’Acqua del Lazio e portata avanti in questi anni con determinazione. Ebbene, la Delibera 56/2018 – approvata in applicazione della 5/2014 – ridisegna un sistema di 6 ATO che a nostro giudizio peggiora la situazione preesistente e impedisce di fatto la corretta attuazione dell’esito referendario. Negli ultimi 4 anni ci siamo confrontati ripetutamente  con la regione Lazio  (Assessore, commissioni, gruppi) avanzando soluzioni che poi si sono concretizzate  nel 2015 nella proposta di legge regionale sottoscritta da vari consiglieri di maggioranza e opposizione e mai posta alla discussione del Consiglio, nonostante le nostre pressioni e ulteriori incontri. Infine, a seguito di una delibera del Tar di un’altra Regione e’ stato chiarito che la individuazione degli ambiti di bacino era demandata ad un atto di giunta e non a delibera consiliare.

Alla luce della disponibilità segnalata dall’Assessore Alessandri alla revoca della Delibera 56/2018, chiediamo – come abbiamo già’ fatto ripetutamente con l’ex Assessore Refrigeri – che si riparta dal disegno del sistema di ABI contenuto in quella proposta di legge regionale, e che si riapra un’interlocuzione fra i Comitati e la nuova Amministrazione Regionale e i Gruppi Consiliari

26 Aprile 2018.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio

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