Giovedì 19 luglio dalle ore 16, tutti al consiglio comunale.
Fermiamo il protocollo di intesa che vuole chiudere, nel peggiore dei modi, la storia del Santa Maria della Pietà
Abbiamo bisogno dell’aiuto della città che resiste, partecipa, pensa, non si arrende.
Esattamente tre anni fa eravamo nell’aula Giulio Cesare.
Il 22 luglio 2015, l’Assemblea Capitolina approvava, a larghissima maggioranza, la Delibera n. 40, per l’uso pubblico, sociale e culturale del S.Maria della Pietà.
Era la Delibera promossa dal Comitato “Si può Fare” e firmata da migliaia di cittadini.
Una settimana dopo, centinaia di cittadini festeggiavano in Piazza del Campidoglio.
Giovedì dobbiamo tornare al Campidoglio perché la Giunta Comunale sta per firmare un protocollo di Intesa sul S.Maria della Pietà che cancella le scelte fatte tre anni fa.
Per motivi incomprensibili, il Comune vuole accettare la proposta della ASL e della Regione di fare al S.Maria della Pietà un Polo Sanitario. Il progetto promosso nel 2003 da Storace e contro cui ci battiamo da allora.
La Regione che sta dismettendo aree sanitarie preziose come il S.Giacomo ed il Forlanini, vuole fare un Polo Sanitario solo dove non serve e dove i cittadini chiedono altro.
Il Comune di Roma, segretamente, si accorda con la Regione per fare un favore a chi ha gestito arbitrariamente il S.Maria della Pietà da oltre 20 anni.
Questa amministrazione si sta comportando come chi l’ha preceduta, senza trasparenza, violando i patti e le regole.
Oggi ci promettono che apriranno la “partecipazione”. Ma lo faranno a Protocollo firmato. Cioè a cose già decise e fatte.
NO! L’unica partecipazione possibile è PRIMA di decidere.
Abbiamo bisogno di tutti.
Di chi ha firmato la Delibera e la Proposta di Legge Regionale (12.000 firme ignorate in violazione dello Statuto).
Delle realtà che ci hanno supportato in quell’impresa straordinaria di democrazia partecipativa vera.
Di chi ha conosciuto il S.Maria della Pietà grazie alle proposte culturali dell’Associazione Ex Lavanderia, le compagnie di teatro, i musicisti, le associazioni…
Di chi ha fatto le battaglie sul Piano Regolatore per difendere la Centralità Urbana del S.Maria della Pietà dalla malagestione e dall’affarismo. Le Associazioni, i Comitati, le reti che, con noi, si sono battuti per una città libera dal cemento e dalle speculazioni.
Dei pazienti, dei familiari, degli operatori, di chi ha a cuore la Legge Basaglia, perché con questo atto si sancirebbe definitivamente la violazione della Legge nazionale che prevede di trarre redditi dagli Ex Manicomi per finanziare il Sistema Pubblico della Salute Mentale.
Dimostriamo che l’impegno, la mobilitazione, la competenza diffusa possono cambiare le cose.
Il S. Maria della Pietà è una vertenza che parla alla città. Il suo esito riguarda tutte le vertenze.
Riaccendiamo la speranza.
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