Siamo i lavoratori AEC, lavoriamo nelle scuole di Roma per garantire il diritto allo studio ai bambini con disabilità. Abbiamo raccolto 12 mila firme e abbiamo presentato la delibera di iniziativa popolare al Comune di Roma per internalizzare il nostro servizio. La nostra lotta è la lotta di chiunque voglia mettere fine al sistema marcio delle cooperative, per questo invitiamo tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici in appalto all’assemblea il 12 ottobre 17:00 in via Baldassarre Orero 61 (Magazzini popolari) per fare organizzarci e per costruire un unico fronte di lotta contro chi si arricchisce sulle spalle dei lavoratori e degli utenti. Basta precarietà, internalizziamo i servizi!
Qui di seguito l’appello:
Siamo i lavoratori AEC, lavoriamo per garantire il diritto allo studio ai bambini disabili di Roma.
Da sempre il servizio era in mano al comune, ma da quando la giunta Rutelli ha deciso di metterlo a bando la nostra vita è diventata una corsa ad ostacoli. Gli stipendi delle cooperative non ci permettono di avere una vita dignitosa, siamo costretti a pagarci salatissimi corsi di aggiornamento, siamo spostati a seconda del bando in scuole diverse e non possiamo garantire una adeguata continuità scolastica ai bambini di cui ci occupiamo, siamo costretti a fare i salti mortali d’estate perchè il comune che pure fa dei centri estivi non mette a bando la nostra figura impedendo ai genitori di usufruire di un servizio importante.
La nostra storia, putroppo, non è solo nostra. Perchè quelli che tra noi prendono l’autobus per andare a scuola dalla perferia, sanno che l’autista di Roma TPL che li sta accompagnando non riceve gli stipendi con regolarità e che gli autobus vengono riparati da aziende esternalizzate i cui manager mirano al massimo del risparmio, che non un caso se la flotta è vecchia e aspettiamo un bel po’ alla pensilina la colpa non è degli autisti fannulloni, ma di un disivestimento generale e continuo dei mezzi pubblici.
Quando portiamo i nostri figli al parco e l’erba è alta, quando passeggiamo tra strade piene di voragini e tra i cassonetti che stabordano immondizia, sappiamo che dietro c’è lo stesso problema. Lo vediamo negli occhi stanchi di una infermiera, o in una qualunque portineria.
Lo abbiamo letto sui giornali che Carminati condannato ad appena 2 anni e 8 mesi dalla corte, manco si trattasse di un danneggiamento, faceva muovere un bel po’ di soldi con le cooperative dell’accoglienza, le quali offrono condizioni di lavoro e di servizio non adeguate alla rilevanza sociale che in questo momento dovrebbe avere la questione dell’integrazione.
Potremmo andare avanti per ore, elencando tutte le situazioni in cui la politica ha smesso di essere la ricerca del bene comune per diventare un ufficio di disbrigo pratiche per personaggi senza scrupoli che vogliono arricchirsi sulle nostre spalle e su quelle degli utenti.
Noi abbiamo deciso di dire basta, ed abbiamo presentato una delibera di iniziativa popolare per internalizzare il servizio, che sarà in discussione nei prossimi 3 mesi.
Ci appelliamo a tutti e tutte coloro che vivono una condizione simile alla nostra, affinchè si possa costruire un momento di mobilitazione comune. Perchè la nostra battaglia possa essere l’inizio di una nuova e più grande lotta che coinvolga tutta la città, per ricostruire un’agenda che metta il centro le nostre vite e i nostri bisogni.
Ci vediamo il 12 ottobre alle 17 ai Magazzini Popolari di via Baldassarre Orero 61
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