Il programma della mobilitazione di ieri:
⇝ Ore 10:30 @ Piazzale della Minerva – presidio e azioni di segnalazione al congresso di Sedimentology sponsorizzato da ENI
⇝ Ore 16:30 @ Pratone della Sapienza – Assemblea pubblica, costruiamo insieme il terzo sciopero globale per il clima del 27 settembre.
Divisione in tavoli tematici:
➢ Ciclo dei rifiuti
➢ Produzione e consumo agroalimentare
➢ Produzione e consumo energetico
➢ Mobilità e trasporti
➢ Beni comuni, acqua pubblica e verde urbanoIl pianeta non sta morendo, lo stanno distruggendo e i responsabili hanno nomi e cognomi ben precisi.
Nomi di dirigenti e aziende che hanno fatto della devastazione ambientale il loro profitto.
La Sapienza si sta rendendo complice di tutto questo.
Se da un lato sponsorizza la distribuzione delle borracce e dei corsi “ambientalisti” per 6 cfu, dall’altro, proprio in questi giorni (10-13 settembre), ospita un congresso su una precisa branca della geologia, la sedimentology. Oltre all’attenzione per lo studio dei terreni e dei loro sedimenti vi è quella per la ricerca e l’estrazione dei combustibili fossili, non a caso la tre giorni è sponsorizzata da ENI.
Si, proprio ENI, la stessa che è tra le 100 aziende responsabili del 71% delle emissioni di gas serra, proprio ENI il cui amministratore delegato è stato indagato per corruzione internazionale. Il mondo della ricerca in Sapienza, ancora oggi, si limita a rincorrere chi il pianeta l’ha distrutto, non rendendosi conto che è necessario trovare un nuovo modo di vivere, di commerciare e di produrre. La Siberia e l’Amazzonia bruciano ancora, di questo passo brucerà il mondo intero e noi continuiamo a dare spazio a ENI.
⇝ Ore 16:30 @ Pratone della Sapienza – Assemblea pubblica, costruiamo insieme il terzo sciopero globale per il clima del 27 settembre.
Divisione in tavoli tematici:
➢ Ciclo dei rifiuti
➢ Produzione e consumo agroalimentare
➢ Produzione e consumo energetico
➢ Mobilità e trasporti
➢ Beni comuni, acqua pubblica e verde urbanoIl pianeta non sta morendo, lo stanno distruggendo e i responsabili hanno nomi e cognomi ben precisi.
Nomi di dirigenti e aziende che hanno fatto della devastazione ambientale il loro profitto.
La Sapienza si sta rendendo complice di tutto questo.
Se da un lato sponsorizza la distribuzione delle borracce e dei corsi “ambientalisti” per 6 cfu, dall’altro, proprio in questi giorni (10-13 settembre), ospita un congresso su una precisa branca della geologia, la sedimentology. Oltre all’attenzione per lo studio dei terreni e dei loro sedimenti vi è quella per la ricerca e l’estrazione dei combustibili fossili, non a caso la tre giorni è sponsorizzata da ENI.
Si, proprio ENI, la stessa che è tra le 100 aziende responsabili del 71% delle emissioni di gas serra, proprio ENI il cui amministratore delegato è stato indagato per corruzione internazionale. Il mondo della ricerca in Sapienza, ancora oggi, si limita a rincorrere chi il pianeta l’ha distrutto, non rendendosi conto che è necessario trovare un nuovo modo di vivere, di commerciare e di produrre. La Siberia e l’Amazzonia bruciano ancora, di questo passo brucerà il mondo intero e noi continuiamo a dare spazio a ENI.
È arrivato il momento di dire basta, di cacciare soggetti come questi dall’università e dal mondo della ricerca.
Siamo noi la generazione che si troverà a dover affrontare i danni, oramai evidenti, della crisi ambientale, siamo noi che dobbiamo salvare il pianeta. E La Sapienza, di tutta risposta, come investimento sul futuro, decide di fare dei workshop su come insegnarci a trovare e estrarre petrolio.
Non ci stiamo e non ci staremo!
Tra il 20 e il 27 Settembre ci vedrete tra i viali dell’ateneo per il Terzo Sciopero Globale per il Clima!
Il 27 Settembre, scenderemo in piazza tutti insieme.
#GlobalStrikeForFuture #ClimateJusticeNow
* Tutte le foto sono di Patrizia Cortellessa
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