Manifestazione in corso sotto la sede della Regione Lazio.
Non c’è Salvini al ministero dell’interno. Al governo c’è il PD di cui Zingaretti è segretario. Il movimento 5 stelle non è più un nemico con cui incrociare le lame. Zingaretti nei giorni caldi della trattativa ha preteso GIUSTAMENTE discontinuità come condizione indispensabile per andare al governo.
Ora però governa, il paese e continua a governare, direttamente, anche la regione lazio, che comprende anche la capitale dell’emergenza abitativa, ROMA. Stranamente però la discontinuità reclamata non si vede.
Al contrario si sentono strani rumori che sembrano confermare la linea del nemico /tiranno salvini. Infatti nessuno ha ufficialmente invertito la rotta sulle occupazioni e gli sgomberi di Caravaggio e Tempesta restano li, drammaticamente sulla testa delle famiglie e dei bambini in difficoltà economiche e lo sgombero militare, con annessa deportazione, rischia di essere riproposto già nel mese di OTTOBRE oltretutto con le scuole appena iniziate.
Non vorremmo che ancora una volta la bilancia della politica riesca a pesare soltanto gli interessi dei grandi proprietari palazzinari come la sig.ra Armellini che da anni si arricchisce ai danni della città e dei contribuenti, producendo PER GIUNTA devastazione dei territori ed emergenza abitativa.
Del resto le scelte operate dalla REGIONE LAZIO fino ad oggi, non mostrano certo il segno della discontinuità col passato.
Immobilismo, copertura degli interessi opachi delle cooperative e delle ditte costruttrici a danno degli inquilini caduti nella grande truffa dell’edilizia agevolata, totale indifferenza ai processi di aumenti dei canoni di affitto e di dismissioni speculative che hanno subito e stanno subendo gli inquilini degli Enti previdenziali, vendita del patrimonio pubblico e della case popolari, proprio mentre tutti reclamano un serio investimento per l’edilzia residenziale pubblica per affrontare le gravi difficoltà economiche in cui versano centinaia di migliaia di persone.
In assenza di spazi di dialogo reali e di fronte alla vicina prospettiva di nuove catastrofi sociali nella città, veniamo noi a farvi visita, pronti a sviluppare una mobilitazione permanente ed unitaria se non avremo certezza di un chiaro e deciso cambio di rotta rispetto al passato.
Non intendiamo accettare che si vendano le case popolari. Non intendiamo accettare nuovi sfratti nei piani di zona e nelle case degli Enti previdenziali o sgomberi delle famiglie in difficoltà economica dalle case popolari.
Non daremo tregua a chi vuole aumentare i canoni e cacciare gli inquilini delle case popolari anche attraverso provvedimenti che restringono le possibilità di accesso e permanenza nelle case popolari.
Non intendiamo accettare la trasformazione di fatto, dell’ATER in una sorta di agenzia per gli affitti per i ceti solvibili.
Pretendiamo un immediato cambio di rotta con la devastante logica della guerra ai poveri.
Avete tutto, poteri, risorse, patrimonio per impedire nuovi sgomberi ed attuare politiche abitative virtuose in grado di recuperare un immenso patrimonio vuoto inutilizzato e portare la città e la Regione finalmente fuori dell’emergenza casa.
Nei mesi scorsi abbiamo presentato alla Regione Lazio una piattaforma con le proposte per superare l’emergenza casa e avviare una politica pubblica per l’abitare, su queste proposte vi sfidiamo.
Non ci sono scuse, Zingaretti se ci saranno sgomberi e deportazioni, stavolta porteranno la tua firma!
Noi non ci facciamo fregare dal razzismo e dalle divisioni, in ogni territorio della città ci stiamo organizzando insieme per lanciare una nuova grande e meticcia lotta per il diritto all’abitare.
Respingeremo con ogni mezzo necessario lo sgombero di Caravaggio e di ogni altra occupazione in città. Ed eccoci qui ..stiamo arrivando a bussare alle vostre sorde finestre!
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