In migliaia sono accorsi al corteo di ieri sera, giovedì 14 novembre, convocato dalla “Libera assemblea di Centocelle” come secondo momento di mobilitazione dopo gli attentati incendiari ai danni di alcuni locali del quartiere.
Che in strada stia scendendo una grande fetta della popolazione della zona è chiaro già dal concentramento, in una piazza Piazza dei Mirti stracolma intorno alle ore 19:00. Una composizione variegata, tra cui molti giovani che vivono a Centocelle e nei quartieri limitrofi, si è mossa nelle vie scandendo slogan antifascisti e richiamando al controllo popolare e all’autodifesa gli abitanti. Una mobilitazione decisamente contro chi vorrebbe, invece, derubricare i fatti a un semplice problema di ordine pubblico e riempire il quartiere di guardie e militari.
Con queste parole d’ordine chiare il corteo è giutno fino al parco Madre Teresa di Calcutta, in zona viale Palmiro Togliatti; qui, infatti, manca completamente l’illuminazione pubblica. Di questo ha bisogno il quartiere, ovvero di servizi e vivibilità per tutte e tutti, in un esercizio di democrazia sociale profonda e potere popolare che possa finalmente restituire agli abitanti il controllo di un territorio che non può essere ostaggio dei fascio-mafiosi, come non può esserlo della polizia.
Quanto sta avvenendo in questi giorni a Centocelle è la dimostrazione che, tramite queste pratiche di democrazia reale e confronto tra gli abitanti, si può veramente respingere chi vuole seminare paura e guerra tra poveri nei quartieri popolari e nelle periferie delle nostre città. Che questo stia accadendo nella periferia di Roma in particolare, dove la mancanza di servizi e l’assenza delle istituzioni aprono autostrade a forze xenofobe e razziste, è ancora più importante e ci parla di un pezzo di città che non cede alla guerra tra poveri, ma la respinge con forza.
A Centocelle di paura, durante le passeggiate per l’autodifesa del quartiere, non ne abbiamo vista; tant’è invece il coraggio di chi scende in strada per dare una speranza alla periferia romana ormai abbandonata da chi dovrebbe amministrarla, giunta attuale come le precedenti.
La democrazia popolare ed il controllo dei quartieri da parte degli abitanti è un tema non più rimandabile, delle pratiche necessarie e da rilanciare per abitare in città libere sia da presenze oscure come quelle che tentano di tessere la propria tela su Centocelle, ma anche da chi le vorrebbe militarizzate e ridotte a vere e proprie vetrine ad uso e consumo del turismo mordi e fuggi.
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