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Roma. L’abbandono del Parco Andrea Campagna

Si chiedono interventi urgenti per impedire che l’area ritorni nel degrado

Continuano gli atti di vandalismo e di violenza al Parco Andrea Campagna, nonostante gli sforzi della Rete Civica Parco Andrea Campagna e di tutti coloro che cercano di offrire tutela ed iniziative volte alla difesa di un bene prezioso per la comunità. Di nuovo vetri rotti, porte divelte, pareti imbrattate di scritte oscene con bombolette spray e pennarelli.

Ultima aggressione lo scorso martedì 21 Gennaio con il danneggiamento della struttura in legno adiacente allo storico “bus”, ma diversi altri atti violenti si sono rincorsi nei mesi a segnare un continuo assedio nel silenzio assordante delle istituzioni. Ogni volta sono dovute intervenire le forze di polizia che, per ovvi motivi, non possono presidiare in continuazione la zona.

E così accade che l’ex Parco Meda, in gestione all’associazione “On the Road” che, dopo decenni di lotta ed iniziative condivise, lo aveva strappato alla speculazione e all’abbandono (lì un tempo c’era solo un campaccio di periferia di “pasoliniana memoria” dove si spacciava, ci si drogava e di notte era meglio evitare), possa ritornare a diventare nuovamente quella “terra di nessuno” dove l’illegalità è padrona indiscussa, a grave danno dei cittadini onesti.

Già la scorsa estate il Parco ha avuto il suo momento di crisi con lo scontro, con probabilità progettato ad arte, tra la alcuni romani e la comunità filippina che organizzava i suoi incontri proprio in quell’area. In molti hanno raccontato, all’epoca dei fatti, che si stavano sviluppando attività poco chiare all’interno dell’area tra gruppi (anche di ragazzini) e che c’era degli interessi di dubbia legalità. Da allora, nonostante un intensificarsi dei controlli, ci sono state ripetute aggressioni alla struttura e alle persone e si è di fatto impedito ogni possibilità di ripresa di un’attività non solo di manutenzione del parco che è del tutto su base volontaria, ma anche di eventi sociali e culturali che potevano essere da collante sociale per tutta la comunità.

A contrasto di tali fenomeni e per la ripresa di iniziative per la comunità che facciano da argine all’illecito e all’abbandono, si sta muovendo, all’interno del parco, una rete di associazioni e cittadini che si sono articolate nella Rete Civica Parco Andrea Campagna con l’intenzione di avviare un discorso di tutela e miglioramento dell’area con nuove attività sociali e culturali che intendono riprendere un dialogo con il quartiere e con tutti coloro che siano desiderosi di una visione diversa dell’ambiente che li circonda.

Ma quello che manca è una presa di posizione netta da parte delle istituzioni locali e della politica al fine di dare risposte concrete e di sostegno non solo a coloro che agiscono in difesa del Parco Andrea Campagna, ma anche a tutte le altre realtà disseminate nel territorio che operano solo grazie al volontariato e alle proprie esigue risorse per il miglioramento e la valorizzazione di spazi condivisi che appartengono a tutti e che possono essere fonte di sviluppo e benessere per una città che ormai versa in condizioni molto critiche.

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